Droga e cellulari nel carcere di Santa Maria CV: arrestato poliziotto penitenziario

di Redazione

Un poliziotto penitenziario in servizio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è stato tratto in arresto dagli agenti del Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria e dai colleghi della casa circondariale casertana, per aver stipulato un patto corruttivo con i detenuti allo scopo di introdurre droga e cellulari nella stessa struttura.

Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura sammaritana, durante l’espletamento del proprio servizio, il poliziotto si accingeva a porre nella disponibilità di detenuti una quantità di droga e alcuni telefonini. L’agente, sottoposto a perquisizione personale, risultava aver occultato 11 panetti di hashish, del peso totale di 1.014.8 grammi. La perquisizione si estendeva all’interno dell’autovettura dell’agente, consentendo di rinvenire, all’interno del portabagagli posteriore, 27 panetti di hashish, del peso complessivo di 2.437,8 grammi.

In sede di convalida dell’arresto veniva avanzata dalla Procura richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere non solo per le condotte accertate il 19 dicembre scorso, in flagranza di reato, ma anche per ulteriori ipotesi delittuose, tra cui quella di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, emerse all’esito di una più complessa attività di indagine.

Le complessive e ben più ampie emergenze investigative consentivano di poter accertare, sebbene nella fase embrionale delle indagini preliminari, che l’indagato aveva pattuito, nei mesi precedenti all’arresto, diversi accordi corruttivi con detenuti o loro congiunti, in forza dei quali si impegnava ad introdurre in carcere hashish e cocaina, oltre a telefoni cellulari, in cambio di cospicue somme di denaro.

Il giudice per le indagini preliminari, condividendo la tesi accusatoria della Procura, sia in merito alla sussistenza di gravi indizi di colpevolezza che in relazione alla qualificazione giuridica dei fatti contestati, applicava al poliziotto la misura cautelare della custodia in carcere, confermata lo scorso 8 gennaio dal Tribunale del Riesame.

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