Fisco, Leo (Mef): “Riscossione ‘tallone d’achille’ con 1.275 miliardi di euro di giacenze”

di Redazione

“La riduzione della pressione fiscale è uno dei tasselli fondamentali della nostra riforma. La stiamo realizzando passando dalle 4 alle 3 aliquote e nel 2025 queste misure sono state stabilizzate con l’ultima legge di bilancio. Abbiamo rivisto il cuneo fiscale ampliando i soggetti interessati fino ai 40mila euro di reddito. Ma intendiamo fare di più. Per le imprese nel 2025 è stata introdotta l’Ires premiale che riduce l’aliquota dal 24 al 20% per chi accantona utile a riserva per l’80% e fanno investimenti qualificati. L’obiettivo è venire incontro al ceto medio, di chi ha redditi da 28mila a 60mila euro. Le risorse per fare questo vanno realizzate attraverso interventi posti in essere nella legge di bilancio come l’Ires premiale, che viene incontro alle imprese per chi fa investimenti qualificati, la stabilizzazione del personale può generare risorse. La riduzione della pressione fiscale va poi di pari passo con la lotta all’evasione. Stiamo trovando meccanismi collaborativi, come il concordato, basati sulla cooperative compliance lavorando ex ante con i contribuenti”. Lo ha dichiarato Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia nel corso dell’ottavo Forum nazionale dei Commercialisti e degli Esperti contabili su “La riforma fiscale e la legge di bilancio 2025”, promosso da Italia Oggi e patrocinato dalla Cnpr.

“Per la riforma fiscale abbiamo realizzato 14 decreti legislativi e tre testi unici. Resta da fare un decreto correttivo – ha aggiunto Leo –  che deve orientarsi sulle diverse previsioni normative facendo un po’ di ordine. Interveniamo sulla disciplina del contenzioso; il nostro obiettivo è pensare alla conciliazione per i ricorsi già incardinati all’entrata in vigore del decreto legislativo, e si può ampliare l’ambito di attuazione dell’autotutela obbligatoria. Altro tema importante è la disciplina delle dogane. Sono previste delle sanzioni con la qualificazione dell’iva come diritto di confine e in quel caso possiamo elevare l’asticella per venire incontro agli operatori. Sul calendario fiscale sono stati fatti passi in avanti e proseguiamo con interlocuzione con il mondo delle professioni tenendo presente sempre la necessità di avere garanzie dei flussi finanziari”.

“Il magazzino della riscossione – ha rimarcato il viceministro al Mef – ha toccato la cifra monstre di 1.275 miliardi di euro di giacenze. Il ‘tallone d’achille’ del sistema tributario è proprio quello della riscossione. Dal 2025 tutti i carichi affidati all’Agenzia per la riscossione tutti i carichi entro cinque anni devono avere esecuzione.  Laddove non si riesce a riscuotere carichi fiscali verranno riaffidati all’ente impositore e la cosa finirà lì. Altro aspetto importante è la rateizzazione più lunga con le 84 rate da quest’anno fino ad arrivare gradualmente fino a 120 rate per i contribuenti in difficoltà. Per il pregresso il numero monstre deve essere gestito. Faremo una due diligence del magazzino. Per questo abbiamo insediato una commissione tecnica per individuare quali di questi carichi possono essere recuperati. Bisogna fare un’operazione verità ed evitare che si accumuli nuovo magazzino”.

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