Frode fiscale nel noleggio di auto di lusso: sequestri per oltre 2,8 milioni, 7 indagati

di Redazione

Scoperta dalla Guardia di finanza una maxi frode nel settore della locazione di autovetture di lusso. I militari del comando provinciale di Trento – coadiuvati dai colleghi del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Sico) e da numerosi reparti sul territorio nazionale, con il supporto dell’organo di cooperazione giudiziario europeo Eurojust – hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal gip di Trento, su richiesta della locale Procura, che ha disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, per oltre 2,8 milioni di euro nei confronti di 7 soggetti nonché a numerose perquisizioni e acquisizioni documentali su tutto il territorio nazionale.

Le misure cautelari reali, eseguite nelle province di Trento, Varese e Brescia ed anche ad Ibiza (Spagna), sono state emesse al termine di un’articolata e complessa attività d’indagine, avviata a ottobre del 2022 e condotte dal Gico del Nucleo polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza trentina.

Le indagini – che traggono origine da un filone investigativo emerso nel corso di un’operazione in materia di contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti concluse nell’anno 2024 – hanno evidenziato l’esistenza di una frode fiscale internazionale realizzata da un gruppo criminale, composto da 4 indagati dediti alla gestione di aziende fittiziamente residenti all’estero (Spagna ed Austria) ma con sede dell’amministrazione e oggetto principale in Italia (Desenzano del Garda, in provincia di Brescia) operanti nel settore della locazione di autovetture di lusso. In particolare, lo schema associativo prevedeva il noleggio dei pregiati autoveicoli da parte di una società operante in provincia di Varese alle 3 società formalmente residenti all’estero ma di fatto operanti in Italia.

La successiva fatturazione della prestazione di noleggio da parte delle aziende “estere” a soggetti (persone fisiche e giuridiche) residenti in Trentino e in diverse regioni italiane. Entrambe le operazioni, poiché documentate tra imprese “figurativamente” residenti in ambito comunitario, venivano emesse in regime scambio Intra-UE, senza applicare l’Iva. In tal modo, l’organizzazione ritraeva un illecito risparmio fiscale, derivante dalla mancata emersione, nel territorio dello Stato, delle basi imponibili sia ai fini delle imposte dirette che dell’Iva delle imprese domiciliate all’estero, ed il conseguenziale vantaggio di poter operare sul mercato nazionale a prezzi più concorrenziali.

Le indagini hanno consentito di ricostruire, allo stato, una Iva evasa dalle società coinvolte per gli anni 2021 e 2022 pari a oltre 2,3 milioni di euro. Parte dei proventi illeciti (per un importo superiore a 450mila euro) affluiti in Spagna, venivano poi utilizzati per l’acquisto di porzioni di immobili di pregio a Desenzano del Garda o impiegati per l’aumento di capitale di una società lombarda, integrando condotte di riciclaggio ed autoriciclaggio. Inoltre, è stata accertata la ricettazione di orologi di pregio, da parte di 3 soggetti (di cui 2 di nazionalità albanese e uno italiano) operanti in provincia di Bolzano, nel settore della ristorazione, nel commercio di orologi, nella locazione di appartamenti e nel noleggio di autoveicoli.

Complessivamente l’indagine vede il coinvolgimento di 11 soggetti, ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di frode fiscale, ricettazione, riciclaggio ed all’autoriciclaggio dei proventi illeciti. Oltre al provvedimento cautelare che ha consentito di sottoporre a sequestro saldi attivi dei conti correnti e beni immobili, sono state eseguite ad opera dei reparti territoriali – nelle province di Trento, Torino, Milano, Varese, Brescia, Bolzano, Verona, Padova, Venezia, Roma e Napoli – oltre 30 perquisizioni presso le sedi dei clienti dei soggetti indagati per acquisire documentazione utile alle indagini. IN ALTO IL VIDEO

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