Aversa, Rainulfo Drengot ci scrive dall’aldilà: “Capitale della Cultura? Lasciate perdere, farei anche io brutta figura!”

di Redazione

Caro Direttore,

sono Rainulfo Drengot, qualcuno si ricorderà di me perché molti anni fa ebbi a fondare questa cittadina nella quale, sapendo che ormai siamo ai mille anni (come passa il tempo…), ho approfittato per venire a vedere, dopo secoli, come stanno le cose.

 

Tralascio la polemica sulla data di fondazione, 1022 o 1030, intanto perché dovrei parlare di vicende personali ma in verità perché non mi pare nemmeno un tema così interessante e verrei invece subito al punto, visto che tante cose mi sono state riferite circa lo “sviluppo” avuto negli anni.

 

Ho girato, visto e mi sono informato ma non ne sono rimasto affatto entusiasta. Ho ritrovato una città decisamente sporca, insicura, dove ognuno fa ciò che vuole, senza controllo e praticamente abbandonata a se stessa. Parchi chiusi e in abbandono, scuole senza riscaldamento, caos ovunque. Scarsissimo il decoro, la via principale della citta ridotta ad un suk di periferia di basso livello, nel più totale disordine, per non parlare del luogo sacro per eccellenza, il cimitero, in stato di totale abbandono e infine bande aggressive in giro di sera che impediscono anche solo di passeggiare serenamente.

 

Di contro, mi compiaccio in verità di aver rilevato una notevole vivacità delle associazioni (quelle vere di cittadinanza attiva non quelle formali per autopromozione e quindi ben “allineate”) e mi sarei aspettato che fossero tenute in gran considerazione dalle istituzioni offrendo loro sedi, supporto, strumenti ma invece nulla: tra riunioni di vertice e attribuzioni di presidenze (a proposito, forse perché sono tutti presidenti di qualcosa, sono stato in Municipio ma non ho trovato nessuno) non c’è il tempo di occuparsene e dunque: il deserto, con immobili pubblici vuoti, inutilizzati e in degrado.

 

E allargando il mio giro ai paesi intorno ad Aversa mi sono cadute le braccia: tutti sono di gran lunga migliori, più puliti, più ordinati, tutti con una regolamentazione urbanistica che ad Aversa manca. Mi dicono che un po’ di anni fa non fosse cosi ed Aversa era piuttosto un faro e un riferimento per l’Agro: in verità, mi pare lo sia anche adesso ovvero come NON imitarla e come evitarla.

 

Me ne vado deluso ma avrei una preghiera: ho sentito della candidatura di Aversa a Capitale della Cultura ma prego di non farlo; in una città cosi ai minimi termini, al di sotto di qualsiasi soglia di civiltà e decenza, ci si farebbe una figura ridicola e in fondo finirei per farla anch’io che, ahimè, purtroppo l’ho fondata.

 

Cordialmente,

Rainulfo Drengot

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