Reggia di Caserta, studiare “dall’interno” gli arredi in legno: accordo con Università

di Redazione

Studiare “dall’interno” gli arredi del Palazzo reale della Reggia di Caserta per verificare quanto il cambiamento della temperatura ambientale incida sul legno storico. Il Museo del Ministero della Cultura – Servizio cura e gestione del patrimonio storico-artistico – ha sottoscritto un accordo con il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento e con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” per attività di ricerca scientifica sui beni culturali. Coordinatori la prof.ssa Rosa De Finis (di progetto e per l’ateneo pugliese) e la prof.ssa Sara Gonizzi Barsanti.

Il programma Prin (Progetti di ricerca di Rilevante Interesse Nazionale) è destinato al finanziamento di progetti di ricerca pubblica, al fine di promuovere il sistema nazionale della ricerca e di rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca in linea con gli obiettivi tracciati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). In un’ottica di conservazione programmata dei beni storici e della loro manutenzione, lo studio permetterà di osservare, studiare e prevedere i cambiamenti strutturali del legno per programmare gli interventi necessari di manutenzione e restauro.

Sotto la lente di ingrandimento dei ricercatori delle due università, il mobilio e le suppellettili in legno più rappresentativi degli Appartamenti reali. Dai leoni alati del letto di Gioacchino Murat al giaciglio di Francesco II; dalle sedute e consolle delle “Sale delle stagioni” al boudoir di Maria Carolina – con gli iconici bidet, toletta e vasca da bagno; dagli arredi della “Stanza da letto delle loro maestà” a quelli intagliati e dipinti con decorazioni a rilievo policromo della “Sala dove dorme la regina Maria Cristina”.

Il progetto Prin Pnrr Synergy si propone di creare semplici modelli di danno e sviluppare procedure di prova e di analisi per gli arredi storici in legno. Vengono utilizzati il rilievo tridimensionale tramite fotogrammetria – una tecnica che consente di determinare metricamente forma e posizione degli oggetti – il laser scanner e la termografia a infrarossi. Quest’ultima aiuta a rilevare le variazioni di temperature degli oggetti e a diagnosticare aree anomale o critiche. All’interno di alcuni spazi sono stati, inoltre, posizionati dei “data logger”, strumenti atti a registrare umidità e temperatura degli ambienti.

Questi valori vengono influenzati dalle condizioni climatiche esterne ma anche dal flusso dei visitatori presente nelle sale. L’obiettivo è quello di integrare i dati termografici ai modelli 3D per eseguire analisi strutturali relative all’influenza dei cambi di temperatura sulla conservazione del legno storico, di cui sono costituiti la maggior parte degli arredi della Reggia di Caserta. Con l’aiuto di algoritmi di intelligenza artificiale si utilizzeranno poi gli elementi acquisiti durante un anno solare per creare modelli predittivi sul possibile avanzamento del degrado del mobilio degli Appartamenti reali in un arco temporale più lungo, utile per il monitoraggio e la conservazione degli arredi storici.

La Reggia di Caserta, negli ultimi anni, ha avviato una serie di studi e ricerche finalizzati alla conoscenza reale e fattiva del patrimonio. L’esatta e scientifica cognizione consentirà al Museo, negli anni a venire, di salvaguardare e conservare la sua inestimabile ricchezza storica, artistica, vegetale e architettonica con una programmazione concreta, a medio e lungo termine, rifuggendo interventi spot o esclusivamente emergenziali che non garantiscono un’effettiva tutela del patrimonio nel tempo.

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