La musica non è solo un’arte, ma un’estensione dell’anima. E per Sabrina Russo, giovane cantante e cantautrice napoletana, è sempre stata un bisogno vitale, un filo conduttore tra emozione e melodia. Classe 2000, nativa di Sant’Antimo (Napoli), Sabrina canta da quando era bambina, lasciando fluire le note come un linguaggio spontaneo, senza filtri.
Con il tempo, quella passione si è trasformata in un percorso professionale, culminato con la laurea al Conservatorio di San Pietro a Majella. Una formazione che le ha permesso di affinare la tecnica e di approfondire le infinite sfumature della musica, senza mai perdere l’autenticità di chi sa che la vera magia sta nell’emozione pura.
Il suo debutto musicale arriva con “A capa è nu tribunale”, un brano che non è solo una canzone, ma un manifesto interiore. Un pezzo che racconta i pensieri che intrappolano, i conflitti interiori, ma anche la consapevolezza che si fa strada tra le incertezze. Per Sabrina, scrivere e comporre significa trasformare esperienze in suono, dare voce a ciò che spesso resta nascosto.
“A capa è nu tribunale” è il riflesso di quel momento in cui ci si ferma, si osserva il caos dentro e fuori di sé e ci si chiede: “Dove sto andando?”. Un confronto con le promesse non mantenute, con il peso del giudizio, soprattutto quello che nasce nella propria mente. Il desiderio di riscrivere la propria storia e di accettarsi per davvero. Nel testo, c’è tutta la forza di chi ha capito che il passato non torna, ma il futuro è ancora da scrivere: “Volevo scrivere una lettera, per dire adesso basta, ma tanto tutto passa e niente mi ritorna mai”.
Con una voce intensa e un sound che fonde tradizione e contemporaneità, Sabrina Russo non è solo una promessa della scena musicale, ma una narratrice di emozioni autentiche. E la sua musica è pronta a conquistare il cuore di chi l’ascolta. ASCOLTA IL BRANO NEL VIDEO IN ALTO