I militari in forza al Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche e al Nucleo Speciale Polizia Valutaria – Gruppo Antifalsificazione Monetaria (Gam) della Guardia di Finanza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Forlì nei confronti di tre soggetti indagati, a vario titolo, per le ipotesi di reato relative all’introduzione e spendita nel territorio dello Stato di banconote false, sostituzione di persona, possesso e fabbricazione di documenti falsi, commercio di farmaci pericolosi per la salute pubblica, riciclaggio e autoriciclaggio.
Il provvedimento costituisce l’epilogo di un’articolata indagine condotta dai Reparti Speciali delle Fiamme Gialle, originata da un’approfondita attività di monitoraggio della rete Internet, con particolare attenzione alla piattaforma di comunicazione Telegram e agli ambienti anonimi del dark web. Le investigazioni hanno consentito di individuare un canale denominato “Le Banconote di Archimede”, attraverso il quale venivano venduti in Italia e in Europa, banconote contraffatte, documenti falsi (carte identità, tesserini identificativi, patenti di guida, titoli di studio) e sostanze stupefacenti, pagati in criptovalute e/o in valuta a corso legale canalizzata su conti correnti intestati a prestanomi.
Grazie alla sinergia della componente speciale della Guardia di Finanza e alla collaborazione con l’Agenzia europea Europol e la polizia spagnola per le attività illecite perpetrate all’estero, è stato possibile addivenire all’univoca identificazione di tre soggetti romagnoli, gestori di diversi canali social e noti vendor del dark web. Il complesso processo di de-anonimizzazione dei soggetti è stato possibile attraverso le capacità di analisi e tracciamento dei flussi finanziari in criptovaluta maturate dalla componente speciale del Corpo della Guardia di Finanza. Nel corso delle indagini, a riprova delle attività delittuose consumate, sono stati, altresì, sequestrati circa 14.000 euro in contanti e wallet di criptovalute contenenti circa 4 bitcoin.
Le indagini hanno quindi rivelato l’ampiezza del fenomeno, diffuso su tutto il territorio europeo, con evidenze concrete di transazioni avvenute in vari Paesi, portando alla luce la commercializzazione di oltre 10.000 banconote contraffatte in euro, in territorio nazionale ed estero, in appena tre mesi di attività. Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica di Forlì ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’emissione di provvedimenti restrittivi nei confronti dei tre principali indagati, di cui uno (B.N.) sottoposto a custodia cautelare in carcere e gli altri due (D.J. e V.D.) agli arresti domiciliari. E’ stato, altresì, disposto il sequestro preventivo di una somma pari a circa 115.000 euro e l’oscuramento di 11 canali Telegram utilizzati per le attività illecite.
Peraltro, nel corso delle perquisizioni eseguite in concomitanza con l’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, sono state sequestrate a carico di uno dei tre soggetti vari tipi di criptovalute tra cui si segnalano Shiba Inu, DogeCoin e la nota criptovaluta Doge (Department Of Government Efficiency) lanciata da Elon Musk. Le attività operative eseguite nelle province di Forlì – Cesena e Rimini hanno visto il coinvolgimento di personale di Europol e della Polizia Spagnola della Brigada de Investigación del Banco de España (Bibe) in supporto ai militari operanti. IN ALTO IL VIDEO