Bimba uccisa da pitbull ad Acerra: autopsia conferma morsi e rottura del collo

di Redazione

Svolta nelle indagini sulla morte della piccola Giulia Loffredo, la bambina di soli nove mesi uccisa dal pitbull di famiglia nella sua abitazione ad Acerra, a nord di Napoli. L’autopsia ha confermato che la causa del decesso è stata la rottura del collo, provocata dal morso dell’animale. Il dramma si è consumato nella notte tra sabato e domenica, mentre la piccola dormiva nel letto accanto al padre, Vincenzo Loffredo, 25 anni.

Le analisi sul cane – Le indagini hanno sollevato alcuni interrogativi sulle dinamiche dell’accaduto. In un primo momento non sono state trovate tracce ematiche tra le mandibole del cane, ma questa circostanza potrebbe essere dovuta al fatto che l’animale abbia bevuto molta acqua dopo l’attacco. Inoltre, non essendoci peli sulla pelle della bambina, il cane potrebbe non aver trattenuto alcuna traccia visibile nella bocca. Gli esperti veterinari dell’Asl stanno proseguendo gli esami, compresi quelli sulle feci del pitbull, per verificare l’eventuale presenza di Dna della piccola.

Il funerale – I funerali della bambina si terranno giovedì 20 febbraio nel Duomo di Acerra. La comunità cittadina si stringe attorno alla famiglia devastata dal dolore, mentre i nonni materni, Carmine e Ventura, esprimono tutto il loro sconforto: “Abbiamo chiesto centinaia di volte di allontanare quel cane, ma non siamo mai stati ascoltati”. Non hanno dubbi su quanto sia accaduto: “Sabato notte Vincenzo si è addormentato accanto alla nostra nipotina quando all’improvviso il cane ha afferrato la piccola e l’ha trascinata a terra. Quella bestia ha agito in totale silenzio. Quando nostro genero si è svegliato ha trovato la bambina sul pavimento, avvolta nel sangue. Poi il medico legale ci ha detto che il cane le aveva spezzato il collo appena l’ha afferrata”.

Le indagini e l’accusa al padre – Nel frattempo, la Procura di Nola ha aperto un’inchiesta e ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo il padre della bambina. Il 25enne, risultato positivo all’hashish, ma negativo a cocaina, alcol e oppiacei, ha raccontato di essersi addormentato profondamente mentre la piccola dormiva accanto a lui. Quando si è svegliato, ha trovato il corpo della figlia sul pavimento, avvolto nel sangue. Il giovane padre, inizialmente, aveva fornito una versione diversa ai medici dell’ospedale, raccontando di un’aggressione da parte di un cane randagio. Solo in un secondo momento, tra le lacrime, ha ammesso che ad attaccare la bambina era stato il pitbull di famiglia, “Tyson”, privo di microchip e non registrato all’Asl. Le indagini proseguono per verificare se l’uomo fosse davvero in casa al momento della tragedia e se si sia semplicemente addormentato, come sostiene. Gli investigatori stanno analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per chiarire ogni dettaglio.

Il passato dell’animale – Mentre la madre della bambina, Angela, di 22 anni, ha dichiarato che il pitbull non aveva mai mostrato segni di aggressività, alcuni vicini raccontano un’altra versione. Secondo i residenti del rione Ice Snei, dove vive la famiglia, il cane avrebbe ucciso un cagnolino la scorsa estate. Tuttavia, all’Asl non risulta alcuna denuncia formale di un simile episodio. Nel frattempo, Tyson e l’altro cane di piccola taglia presente in casa sono stati trasferiti in un canile convenzionato con l’Asl Napoli 2 a Frattaminore, in attesa di ulteriori accertamenti. L’inchiesta dovrà ora chiarire eventuali responsabilità e ricostruire con esattezza i dettagli di questa tragedia che ha sconvolto un’intera comunità.

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