Il Tribunale di Sarajevo ha condannato il presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina, Milorad Dodik, a un anno di reclusione e sei anni di interdizione dall’attività politica nel processo per disobbedienza all’Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina, Christian Schmidt, incaricato di garantire l’applicazione dell’accordo di pace che mise fine alla guerra che tra il 1992 e il 1995 aveva insanguinato questa ex repubblica jugoslava.
E’ una sentenza di primo grado, Dodik ha diritto a presentare ricorso. Ciò significa che fino all’appello e al verdetto definitivo potrà continuare a svolgere liberamente le sue funzioni. Nello stesso processo, è stato assolto Milos Lukic, direttore della Gazzetta Ufficiale della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, di cui Dodik è presidente, anch’egli accusato di disobbedienza all’Alto rappresentante del quale il suo giornale si rifiuta di pubblicare le delibere.
Dodik, 65 anni, nazionalista e sostenitore del presidente russo Vladimir Putin, come scrive “L’Internazionale”, nel luglio 2023 aveva promulgato, in qualità di presidente della Repubblica Serba (una delle due entità che compongono il paese insieme alla Federazione croato-musulmana), due leggi che erano state annullate da Schmidt. Approvate dall’assemblea nazionale della Repubblica Serba, le leggi stabilivano che le sentenze della corte costituzionale della Bosnia Erzegovina e le decisioni dell’Alto rappresentante non sarebbero state applicate nell’entità serba.
Il procuratore aveva chiesto cinque anni di prigione per Dodik, oltre al divieto di ricoprire cariche pubbliche per dieci anni. L’avvocato del presidente, Goran Bubić, ha parlato di “processo politico, il cui obiettivo è eliminare il presidente Dodik dalla vita politica del Paese”. Come Dodik, anche la Russia considera la nomina di Schmidt illegittima, perché decisa dal Consiglio per l’attuazione della pace (Pic), dominato dalle potenze occidentali, senza una ratifica del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.