Traffico illecito di rifiuti dalla Campania verso Puglia, Basilicata e Calabria: arrestati imprenditori

di Redazione

Vasta operazione dei carabinieri del Noe dalle prime ore di questa mattina, contro il traffico illecito di rifiuti nel Sud Italia. Circa 80 militari, tra appartenenti al Nucleo operativo ecologico e all’Arma territoriale, hanno eseguito numerose ordinanze cautelari, personali e reali, disposte dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di un gruppo di imprenditori responsabili di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti.

9 imprenditori sono finiti agli arresti domiciliari: Raffaele Arzillo, 46 anni, di Lusciano (Caserta); Emanuele Calvelli, 50 anni, di Leporano (Taranto); Giuseppe Dimaggio, 60 anni, di Pulsano (Taranto); Stefano Alfonso Friolo, 66 anni, di Pulsano; Raffaella Amoruso, 49 anni, di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani); Paolo Bisceglia, 72 anni, di Bisceglie; Claudio Botticelli, 66 anni, di Albano Laziale (Roma); Lorenzo Francese, 72 anni, di Cassano allo Ionio (Cosenza); Giovanni Incampo, 36 anni, di Altamura (Bari). Altre 28 persone risultano indagate a piede libero.

Coinvolte e sottoposte a sequestro anche tre società di trattamento/recupero rifiuti di Giugliano (Napoli), Onano (Viterbo), San Martino Valle Caudina (Avellino), tre capannoni industriali, a Pulsano (Taranto) e Cassano allo Ionio (Cosenza), due terreni agricoli a Villapiana (Cosenza), 25 automezzi (rimorchio e motrice). E’ stato sequestrato anche 1 milione di euro ritenuto il frutto dell’attività illecita.

L’indagine, condotta in particolare dai carabinieri del Noe di Lecce, Bari e Napoli, a partire da giugno del 2023 protraendosi poi per diversi mesi e interessando diverse regioni, ha permesso di sgominare un’organizzazione criminale che gestiva illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali, provenienti prevalentemente dalla Campania e che, attraverso una serie di trasporti e smaltimenti illegali, aveva accumulato circa 4mila tonnellate di rifiuti speciali stoccati, in violazione delle normative, in capannoni industriali dismessi tra le province di Taranto e Matera, ed in alcune aree agricole site nella provincia di Cosenza.

Gli inquirenti, tramite le attività investigative supportate anche da attività tecniche, sono riusciti a ricostruire il modus operandi dell’organizzazione, individuando i soggetti coinvolti a vario titolo nel traffico illecito, tra cui figurano imprenditori attivi nel settore della gestione dei rifiuti e trasportatori. Questi ultimi, mediante la predisposizione di una falsa autorizzazione ambientale che attestava, in capo all’impresa “Eko srl” di Onano (Viterbo), la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti e tramite l’utilizzo di formulari con indicazioni mendaci sul luogo di conferimento per il successivo recupero, avrebbero movimentato illecitamente ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e Campania e dirette per lo smaltimento illegale nella stessa Puglia, Calabria, Campania e Basilicata, in località ricadenti nelle province di Taranto, Cosenza, Avellino e Matera. IN ALTO IL VIDEO

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