Trump-Zelensky, scontro alla Casa Bianca. Il presidente Usa: “Giochi con la terza guerra mondiale”

di Redazione

Un incontro infuocato tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha scosso lo Studio Ovale della Casa Bianca. Il colloquio, focalizzato sull’accordo relativo alle terre rare di Kiev, si è trasformato in un acceso scambio di accuse davanti a giornalisti e telecamere. “Può tornare quando sarà pronto per la pace”, ha scritto su Truth accusando il leader ucraino “di aver mancato di rispetto agli Stati Uniti”.

Lo scontro tra Trump e Zelensky è andato avanti per circa 20 minuti. “Lei non ha il diritto di dire come dobbiamo sentirci, sta rischiando la terza guerra mondiale e non ha carte in mano. Non ha rispetto per gli Stati Uniti”, ha attaccato Trump. Zelensky non ha esitato a rispondere con fermezza: “Non ha il diritto di dirci cosa dobbiamo fare”. Il vicepresidente Vance è intervenuto nel dibattito affermando che “l’Ucraina sta finendo i soldati”, provocando la replica immediata di Zelensky: “Venga a vedere”. Vance ha poi aggiunto: “Dovrebbe mostrare gratitudine, non ha nulla in mano”.

Trump ha rincarato la dose accusando Zelensky di essere “irrispettoso” per aver trasformato l’incontro in una disputa pubblica: “Lei non è nella posizione di dirci come staremo noi: saremo forti, staremo bene. Lei sta giocando con la terza guerra mondiale e con le vite di milioni di persone. Deve essere grato. Mi ascolti, lei sta finendo i soldati”. Ha poi aggiunto: “Senza le armi degli Stati Uniti avresti perso la guerra in due settimane” e ha insultato Zelensky dicendogli che “non è tanto intelligente”.

Trump ha sottolineato che senza il supporto degli Stati Uniti, l’Ucraina non avrà alcuna possibilità di concludere un accordo vantaggioso. “Lei non vuole un cessate il fuoco? Non vuole che le persone smettano di morire?” ha incalzato Trump, ribadendo che l’atteggiamento di Zelensky deve cambiare per favorire la pace. “Ora avete un’opportunità per uscirne, ma senza le nostre armi la guerra sarebbe finita in due settimane”, ha dichiarato il presidente USA, aggiungendo che è “difficile fare affari con una simile atmosfera”.

Anche i media ucraini hanno dato conto dell’inatteso scontro verbale tra Zelensky, Trump e JD Vance alla Casa Bianca. Secondo Unian, Zelensky ha dichiarato che l’Ucraina è ancora in grado di difendersi e resistere alla Russia, mentre Vance ha replicato che il suo Paese ha molti problemi. Tra i due è iniziata una discussione accesa, nella quale Trump ha detto a Zelensky che dovrebbe essere grato perché “non ha carte in mano” e che non può dire a Washington “voglio questo, voglio quello”. In risposta, il presidente ucraino ha detto di essere venuto negli Stati Uniti “non per giocare a carte”.

Il vicepresidente americano JD Vance ha criticato Zelensky dicendogli che è “irrispettoso” venire nello Studio Ovale e litigare di fronte ai media americani. Poi ha rincarato la dose, ricordandogli che durante la campagna elettorale si è recato in Pennsylvania per visitare una fabbrica di armi, facendo di fatto campagna elettorale per l’opposizione.

Zelensky, arrivato alla Casa Bianca accolto da Trump, aveva inizialmente dichiarato ai giornalisti: “Penso che il presidente Trump sia dalla nostra parte”. Tuttavia, nel corso della discussione, il leader ucraino ha ribadito la sua posizione inflessibile: “Non ci devono essere compromessi con un assassino sul nostro territorio”, mostrando al presidente Usa immagini delle atrocità di guerra.

Trump, dal canto suo, ha dichiarato che per raggiungere la pace alcuni compromessi saranno necessari, ma che “non saranno così grandi come alcuni pensano”. Ha inoltre espresso ottimismo sul fatto che un cessate il fuoco sia “ragionevolmente vicino” e ha dichiarato di voler essere ricordato come “un pacificatore”. “Questa è una situazione pericolosa che potrebbe portare a una Terza Guerra Mondiale, e stava andando nella direzione sbagliata prima della mia elezione. Se non avessimo vinto ci sarebbe stato un terzo conflitto mondiale”, ha affermato il presidente Usa. Trump ha minacciato Zelensky durante lo scontro nello Studio Ovale: “O fai un accordo o noi siamo fuori!”, aggiungendo che il presidente ucraino si sta mettendo “in una pessima posizione”. “Dovete essere riconoscenti”, ha poi urlato Trump.

Il presidente Usa ha sottolineato che gli Stati Uniti si trovano “nel mezzo” tra Kiev e Mosca e che il suo obiettivo è la risoluzione della guerra, non lo schieramento con una delle due parti. “Vedete l’odio che” Zelensky “ha per Putin? Lo capisco, ma così è difficile fare un accordo. Lei deve fare un accordo o noi ci tiriamo fuori. Se firmiamo l’accordo, lei sarà in una posizione decisamente migliore. Ma tutto questo non va bene. Abbiamo visto abbastanza, è grande televisione…”, ha detto Trump prima che i giornalisti venissero allontanati dallo Studio Ovale. “Volete che dica cose davvero terribili su Putin e poi dica, ‘ciao, Vladimir. Come stiamo andando con l’accordo?’ Non funziona così”, ha dichiarato Trump, ribadendo che il suo impegno è per gli Stati Uniti e per il bene del mondo.

Zelensky ha evidenziato la necessità che Washington garantisca la sicurezza di una futura forza di mantenimento della pace in Ucraina. Attraverso un post su X, ha riferito di aver incontrato una delegazione bipartisan del Senato degli Stati Uniti per discutere il proseguimento dell’assistenza militare, le iniziative legislative e gli sforzi per una pace giusta e duratura.

“Siamo orgogliosi di avere partner strategici e amici come gli Stati Uniti. Siamo grati per l’incrollabile sostegno bipartisan all’Ucraina durante tutti e tre gli anni di aggressione su vasta scala della Russia”, ha affermato Zelensky, ribadendo la necessità di solide garanzie di sicurezza per il futuro del suo Paese.

L’incontro alla Casa Bianca ha messo in evidenza le profonde divergenze tra Stati Uniti e Ucraina sulle strategie per la fine della guerra, con Trump deciso a mediare un compromesso e Zelensky fermamente contrario a concessioni alla Russia. Resta da vedere se le tensioni sfociate nel confronto pubblico influenzeranno le future relazioni tra i due leader e il destino del conflitto in Ucraina.

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