I primi spiragli di dialogo tra Stati Uniti e Russia sulla guerra in Ucraina emergono da Riad, dove si sono svolti i colloqui tra le delegazioni di Washington e Mosca. Il consigliere capo della politica estera russa, Yuri Ushakov, ha confermato che i contatti inizieranno “a tempo debito”, ma ha ribadito che è ancora presto per stabilire una data per un possibile vertice tra i presidenti Vladimir Putin e Donald Trump.
L’incontro, durato quattro ore e mezzo, è stato definito “una conversazione seria su tutte le questioni”. Tuttavia, secondo Ushakov, è prematuro parlare di un avvicinamento delle posizioni con Washington. “Abbiamo esposto le nostre posizioni di principio e abbiamo concordato che squadre distinte di negoziatori si metteranno in contatto al momento opportuno”, ha spiegato, precisando che gli Stati Uniti devono ancora nominare i propri rappresentanti per questo processo.
La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha confermato l’accordo per la nomina di team di alto livello incaricati di “lavorare su un percorso per mettere fine al conflitto in Ucraina in modo duraturo, sostenibile e accettabile per tutte le parti”. Inoltre, le due delegazioni hanno affrontato il tema delle relazioni bilaterali, con l’obiettivo di adottare misure per normalizzare il funzionamento delle rispettive missioni diplomatiche. Nonostante l’avvio di questi contatti, gli Stati Uniti non sembrano disposti ad allentare le sanzioni contro la Russia prima della conclusione del conflitto con esiti soddisfacenti per tutte le parti coinvolte. Washington e Mosca hanno anche iniziato a considerare una futura cooperazione su questioni geopolitiche ed economiche, che potrebbe emergere da una soluzione pacifica del conflitto.
Putin pronto a negoziare con Zelensky? – Mentre a Riad si discuteva, dal Cremlino è arrivato un annuncio significativo: il presidente Vladimir Putin si sarebbe detto “pronto” a negoziare con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky “se necessario”. Tuttavia, il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov, ha sottolineato che il quadro giuridico degli accordi deve essere discusso, tenendo conto della presunta mancanza di “legittimità” del leader ucraino, il cui mandato è ufficialmente scaduto nel maggio 2024. La Russia ha inoltre ribadito di riconoscere il “diritto sovrano” dell’Ucraina ad aderire all’Unione Europea, ma non alla Nato. “Nessuno ha il diritto di dettare la condotta di un altro Paese”, ha dichiarato Peskov, precisando però che l’adesione dell’Ucraina a un’alleanza militare cambia completamente la prospettiva russa sulla sicurezza internazionale.
Il vertice Usa-Russia e il ruolo dell’Arabia Saudita – L’incontro tra il segretario di Stato americano Marco Rubio e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si è svolto in uno dei palazzi della famiglia reale saudita a Diriyah, nel complesso di Albasatin. Al tavolo dei negoziati erano presenti, per la parte statunitense, anche l’inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff e il consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, mentre per la parte russa, oltre a Lavrov, era presente il consigliere presidenziale Yury Ushakov. L’incontro si è tenuto sotto l’egida saudita, con la presenza del ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, e del consigliere per la sicurezza nazionale della monarchia del Golfo, Musaed bin Mohammad Al-Aiban. Secondo l’agenzia russa Tass, all’inizio del meeting non ci sarebbe stata alcuna stretta di mano tra le delegazioni, almeno davanti ai fotografi e alle telecamere. A Riad era presente anche il numero uno del Fondo russo per gli investimenti diretti, Kirill Dmitriev, sebbene non abbia preso parte attiva ai colloqui. Dmitriev ha dichiarato di aver incontrato diversi membri del team statunitense, sottolineando l’importanza della cooperazione economica tra i due Paesi. Secondo lui, la Russia ha presentato agli Stati Uniti proposte per nuovi accordi di cooperazione nel settore delle imprese e dell’energia, auspicando progressi nei prossimi mesi. “Le relazioni tra Stati Uniti e Russia sono fondamentali per il mondo”, ha dichiarato Dmitriev alla Cnn.
La reazione dell’Occidente – L’inizio dei negoziati tra Stati Uniti e Russia ha suscitato reazioni contrastanti in Occidente. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha parlato di “una reazione nervosa, se non di panico” da parte dei Paesi occidentali riguardo ai contatti russo-americani. “Stiamo assistendo a una vera e propria isteria tra gli euro-atlantici russofobi”, ha dichiarato, denunciando il tentativo di alcune nazioni di imporsi nel processo di negoziazione.
Iran – Infine, il Cremlino ha voluto rassicurare Teheran: il portavoce Dmitry Peskov ha dichiarato che i colloqui tra Stati Uniti e Russia non avranno ripercussioni sulla cooperazione tra Mosca e l’Iran. “Attribuiamo grande importanza alle nostre relazioni con l’Iran e intendiamo svilupparle in modo completo”, ha affermato, sottolineando il ruolo della Russia nell’accordo internazionale sul nucleare iraniano del 2015, da cui gli Stati Uniti si sono ritirati nel 2018.