Truffa del finto avvocato a Portici, scarcerate due ventenni: “Sottopagate al lavoro, ci hanno proposto guadagno facile”

di Antonio Taglialatela

Scarcerate, e sottoposte a misure cautelari meno afflittive, le due giovani napoletane arrestate lo scorso 28 marzo per una truffa ai danni di un anziano a Portici, in provincia di Napoli. Il gip del tribunale partenopeo, Federica Villano, all’esito dell’udienza di convalida, tenutasi nel carcere di Secondigliano, oggi ha accolto le richieste del difensore delle due imputate, l’avvocato Margherita Moscatiello del Foro di Napoli Nord, disponendo per una di loro, 23enne, gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, mentre l’altra, 20enne, l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria.

Le due giovani – una che lavorava in un negozio di detersivi, l’altra in un centro scommesse – si sono avvalse della facoltà di non rispondere, ma hanno rilasciato dichiarazioni spontanee, riferendo di aver accettato di prendere parte alla truffa, orchestrata non da loro ma da altri soggetti, per necessità economiche poiché entrambe sottopagate e, quindi, attratte dalla prospettiva di un guadagno facile. Il giudice, infatti, ha evidenziato come la loro condotta si inserisca in un contesto criminale più ampio, dedito alla commissione di reati simili.

I fatti risalgono a venerdì 28 marzo, quando le due donne erano state colte in flagranza di reato dai carabinieri di Portici. La vittima, un 76enne, aveva ricevuto una telefonata da un sedicente avvocato che gli riferiva del presunto arresto del figlio per aver investito una persona, richiedendo 2500 euro per la sua liberazione. In un primo momento, l’anziano aveva creduto alla storia, ottenendo anche l’ok per una cifra minore, 1300 euro, il massimo che aveva disponibile. Dopo essersi recato in banca cominciava tuttavia a nutrire qualche sospetto, soprattutto derivato dal fatto che il finto avvocato non volesse rilasciargli fattura o ricevuta del pagamento. Per caso, il pensionato, mentre si dirigeva verso il luogo dell’incontro, in via Aldo Moro, incrociava due carabinieri, chiedendo se potessero aiutarlo. I militari, ascoltata la conversazione in atto con il truffatore, comprendevano immediatamente la situazione, indicando all’anziano di proseguire e predisponendo un’operazione per incastrare i responsabili.

Seguendo a distanza il 76enne, i carabinieri attendevano l’arrivo delle due donne, a bordo di una Jeep Renegade. Dopo la consegna del denaro, le due venivano bloccate e arrestate. Insieme a loro veniva denunciato anche un 44enne che, con il ruolo di palo, monitorava lo scenario senza però rendersi conto della presenza delle forze dell’ordine. Il denaro veniva quindi recuperato e restituito al legittimo proprietario.

Ora, con la decisione del gip, le due giovani affronteranno il prosieguo dell’iter giudiziario in regime di misure cautelari alternative alla detenzione in carcere, in attesa degli sviluppi delle indagini su quello che appare essere un sistema criminale ben strutturato.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
Whatsapp
Redazione
Condividi con un amico