Aversa (Caserta) – Riapre al culto pubblico del monumentale Tempio benedettino di San Biagio. L’appuntamento è per venerdì 21 marzo, festività del Transito di San Benedetto, dalle ore 11.30, a cui seguirà la consegna del restaurato convento francescano di Sant’Antonio al Seggio e dell’abside della chiesa di San Domenico.
Il primo evento sarà sancito dalla solenne liturgia di benedizione presieduta dal vescovo di Aversa, monsignor Angelo Spinillo, che avrà luogo nel Monastero delle Benedettine di San Biagio, alle 11.30, alla presenza del prefetto di Caserta, Lucia Volpe, del Soprintendente, architetto Mariano Nuzzo, del sindaco di Aversa, Francesco Matacena, della Badessa del Monastero di San Biagio, Madre M. Consolata Ammutinato, del Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali di Napoli, Fra Claudio Ioris, e del Delegato diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici, monsignor Ernesto Rascato.
Nel 2020 la chiesa di San Biagio fu chiusa perché dichiarata inagibile. “In questo quinquennio – spiega monsignor Rascato – sono stati disposti diversi sopralluoghi e accertamenti tecnici, in particolar modo col funzionario, ingegner Oreste Graziano del MiC, e col funzionario della Prefettura, dottor Vincenzo De Angelis, al fine di attivare tutte le opere necessarie a garantire la messa in sicurezza della struttura”. Oggi, grazie alla sinergia operativa tra le istituzioni interessate, la chiesa di San Biagio annessa al Monastero delle Benedettine viene restituita alla comunità monastica come luogo di preghiera e spazio di fraternità e di grande cultura per la città e la nazione.
I lavori di consolidamento e restauro dei complessi monumentali della Chiesa di San Biagio, del convento francescano di Sant’Antonio al Seggio e dell’abside della chiesa di San Domenico, sono stati realizzati e completati con il contributo dell’Ente proprietario dei beni, il Ministero dell’Interno – Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione e Direzione centrale degli affari dei culti e per l’amministrazione del Fondo edifici di culto, con la direzione dei lavori della Soprintendenza per le province Caserta e Benevento.
“Il restauro conservativo ha permesso di recuperare questi scrigni d’arte e di valorizzare tre importanti beni storico-artistici di Aversa”, dichiara il soprintendente Mariano Nuzzo. “La restituzione alla collettività – continua – assume un significato rilevante, poiché mette a confronto la memoria culturale e la tradizione e sottolinea le diverse trasformazioni avvenute nel tempo, sia architettoniche che decorative. Gli interventi si sono resi necessari per preservare il pregio e il valore dei tre luoghi di culto, proseguendo lungo un percorso virtuoso di restituzione degli edifici religiosi alla piena fruibilità, avviato con la supervisione della Soprintendenza. Ringrazio chi ha seguito i lavori, preservando l’identità e l’autenticità degli spazi che hanno segnato il corso della storia e che sono testimoni viventi della nostra eredità”.