Aversa (Caserta) – L’Asl Caserta nell’ambito del Progetto di Educazione e Promozione alla Salute nelle scuole ha organizzato un evento formativo al Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Aversa. I relatori ne hanno discusso con gli alunni, i quali, già preventivamente avevano risposto in maniera anonima a domande in merito a temi quali violenza in rete e fuori dalla rete.
Presenti, insieme al direttore generale dell’Asl Caserta, Amedeo Blasotti, e alla dirigente scolastica, Adriana Mincione, il direttore sanitario dell’Asl Saverio Misso; il direttore sanitario del Distretto 17/19, Vincenzo Iodice; il magistrato Mariella Di Mauro, procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli Nord; il comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri di Aversa, tenente Davide Frenna; Gianluca Boiano, dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Campania, Basilicata e Molise; e Benedetta Costanzo, referente Educazione alla Salute dell’Asl Caserta.
La violenza non si limita più alla realtà fisica. Con l’avvento dei social media è arrivata anche sul web dove le principali forme di violenza includono: Cyberbullismo, una forma di molestia o intimidazione sistematica che avviene online, spesso attraverso social media o piattaforme di messaggistica. Colpisce principalmente giovani, ma può riguardare chiunque; Hate speech o linguaggio d’odio che incita alla violenza, discriminazione o intolleranza verso un gruppo specifico, basato su razza, etnia, religione, orientamento sessuale o altre caratteristiche personali ; Revenge porn, la diffusione non consensuale di immagini o video sessuali intimi con l’intento di umiliare o danneggiare la persona coinvolta; Stalking online, ovvero il monitoraggio e la persecuzione di una persona attraverso mezzi digitali, con lo scopo di infastidirla o minacciarla ed il Trolling quale comportamento provocatorio online finalizzato a suscitare reazioni emotive da parte di altri utenti, spesso in modo aggressivo o offensivo.
“Il cellulare, la digitalizzazione, fanno parte del mondo di ognuno di noi e l’Asl deve prevenire e stare vicino alle nuove generazioni”, ha commentato il dirigente Blasotti. “Il compito della scuola e delle istituzioni è quello di educare i ragazzi ad un corretto uso del web per evitare che rimangano vittime delle violenze digitali, sempre più frequenti ai danni di minorenni e di donne”, ha sottolineato il procuratore aggiunto Di Mauro.
Il web è scenario di diverse tipologie di criminalità. E di questo i ragazzi ne devono essere consapevoli, come ha spiegato il tenente Frenna: “I giovani devono saper difendersi da questi fenomeni, favoriti spesso dalla mancata conoscenza di alcune procedure elementari di sicurezza. Ed è qui che anche le istituzioni sono chiamate a intervenire”. “Viviamo in un mondo in continua evoluzione dove il digitale presenta sempre nuove insidie. All’interno della Rete si insidiano truffatori, molestatori, adescatori. Quindi, è necessario intervenire sotto non solo il profilo repressivo, come polizia giudiziaria, ma è necessario affiancare altre istituzioni, come la scuola, per stare al fianco dei giovani e far comprendere loro i pericoli del web”, le parole di Boiano.
“I ragazzi devono essere consapevoli di questi fenomeni e non minimizzarli. Per molti di loro il bullismo e il cyberbullismo sono un’invenzione degli adulti. Ecco perché bisogna sensibilizzarli ed educarli a difendersi”, ha detto la dirigente Mincione. IN ALTO IL VIDEO