Aversa (Caserta) – L’Ufficio del Giudice di Pace di Napoli Nord, ad Aversa, chiude a tempo indeterminato. La decisione, ufficializzata dal presidente del Tribunale di Napoli Nord, Luigi Picardi, scaturisce dall’assenza totale del personale amministrativo nella sede di via Castello. Un’assenza che si protraeva ormai da diversi giorni, rendendo impossibile lo svolgimento delle attività di cancelleria e paralizzando completamente l’ufficio.
Nel provvedimento, Picardi ha sottolineato che, vista la situazione e in attesa di soluzioni concrete, l’apertura dell’ufficio sarebbe risultata del tutto inutile. Per questo motivo, è stata disposta la chiusura immediata fino a quando non verranno adottati provvedimenti adeguati a ripristinare il regolare funzionamento dell’ente. La Corte d’Appello di Napoli è stata informata per intraprendere le necessarie misure correttive.
La protesta degli avvocati non si è fatta attendere: nella mattinata di ieri, molti professionisti si sono riuniti nel cortile dell’edificio, manifestando il proprio dissenso per la situazione critica. Già il 13 marzo scorso, l’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord aveva denunciato la problematica attraverso una nota ufficiale. Il documento segnalava come la concessione dello smart working a parte del personale amministrativo, unita alle assenze per malattia, ferie o permessi, avesse determinato una paralisi dell’ufficio, impedendo ai cittadini di accedere ai servizi giudiziari.
Di fronte alla persistente inattività dell’ufficio, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli Nord, Gianluca Lauro, ha inviato una nuova comunicazione ai vertici giudiziari, indirizzandola ai presidenti della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, e del Tribunale di Napoli Nord, Luigi Picardi. Nella missiva si evidenzia come la situazione, rimasta invariata da giovedì, abbia suscitato proteste da parte di avvocati e cittadini, esasperati dall’inefficienza del servizio.
Lauro ha chiesto un intervento immediato per ripristinare la piena operatività dell’Ufficio del Giudice di pace di Napoli Nord, sollecitando anche verifiche sulle motivazioni dell’assenza collettiva del personale amministrativo. Inoltre, ha proposto l’adozione di procedure di emergenza per evitare che simili disservizi si ripetano in futuro. La chiusura dell’ufficio rappresenta, infatti, un grave disagio per l’intero sistema giudiziario locale e per i cittadini che si vedono privati di un servizio essenziale.
“La chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace di Napoli Nord per assenza totale del personale amministrativo è l’ennesima dimostrazione del disastro della giustizia di prossimità e del Pnrr nel comparto giustizia”, afferma Giampaolo Di Marco, segretario generale di Anf. “Un disastro aggravato dall’aumento di competenza per valore introdotto dalla riforma Cartabia, che ha caricato questi uffici di maggiori responsabilità senza adeguate risorse”. Il risultato? “Paralisi giudiziaria – constata Di Marco – e denegata giustizia. È inaccettabile che i cittadini siano privati del loro diritto a un processo rapido ed efficace”. Anf “chiede dunque un immediato intervento per: ripristinare la piena operatività dell’ufficio, garantendo personale adeguato; potenziarne le risorse, per far fronte alle nuove competenze; riformare l’intero sistema della giustizia di prossimità, ormai al collasso”. Giustizia “senza risorse significa assenza di giustizia. Lo Stato non può più ignorarlo”, chiosa Di Marco.
Intanto, sul caso intervengono anche i consiglieri comunali Mario De Michele e Dino Carratù, entrambi avvocati del foro di Napoli Nord, che hanno presentato una mozione al sindaco di Aversa, Franco Matacena, perché si istituisca un “tavolo permanente, con la partecipazione del Presidente del Tribunale di Napoli Nord, del Procuratore della Repubblica di Napoli Nord e del presidente dell’Ordine degli Avvocati, con l’obiettivo di integrare il personale amministrativo in servizio così da permettere l’immediata riapertura” dell’ufficio del Giudice di Pace. Nel documento dei due consiglieri si ribadisce come la chiusura dell’ufficio “comporterà gravi disagi per gli addetti ai lavori ed i cittadini” e rappresenta una “causa di denegata giustizia”.