Casal di Principe (Caserta) – Mosè Esposito, ex affiliato al clan dei Casalesi e fratello di Davide Granato, uno dei componenti del commando responsabile della strage di Castel Volturno, avvenuta la sera del 18 settembre 2008, ha vissuto una trasformazione straordinaria.
Il 22 dicembre 2008, in località Varcaturo, dopo aver tentato la fuga lanciandosi dal primo piano e scappando nei prati circostanti, Esposito venne bloccato e arrestato al termine di un prolungato inseguimento durato diversi chilometri. Condannato in primo grado alla pena di 12 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo camorristico ed estorsione ai danni di imprenditori del litorale domiziano, è stato scarcerato nel 2017.
Nel corso della detenzione una serie di eventi lo ha segnato profondamente. Una volta scarcerato, la sua vita è diventata un esempio di come è possibile uscire dal giro della criminalità e ricostruirsi una vita onesta, lavorando e vivendo secondo i principi cristiani.
Di questo e di tanto altro si racconterà giovedì 27 marzo, alle ore 19.30, nella chiesa evangelica Nuova Pentecoste di Casal di Principe, in via San Donato. Un’occasione per ascoltare una storia di speranza e riscatto in un territorio dove non sono pochi i giovani ancora attratti dal “guadagno facile”. Nello stesso tempo, un potente messaggio: “Nessuna vita è segnata per sempre dal passato”.