Firmato a Casal di Principe (Caserta), nell’ambito degli eventi in programma per i 31 anni dell’omicidio del prete anti-camorra Don Peppe Diana, avvenuto il 19 marzo del 1994, il Patto Educativo di Comunità (Pec).
Tra gli obiettivi ambiziosi del patto figurano il contrasto alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, la promozione dell’inclusione sociale e dell’equità di genere, la lotta ad ogni forma di discriminazione, la creazione di un sistema educativo integrato che valorizzi risorse locali e competenze favorendo la partecipazione attiva di studenti e studentesse, famiglie e comunità. La firma tra enti, associazioni e istituzioni, è avvenuta in un bene simbolo del riscatto del comune di Casal di Principe, Casa Don Diana, immobile confiscato al clan dei Casalesi e divenuto negli anni sede del Comitato Don Diana e punto di riferimento di quasi tutte le iniziative sulle legalità che vengono organizzate nel comune del Casertano.
L’iniziativa fa parte del progetto Antenne, finanziato dall’impresa sociale Con i bambini e coordinato da Eva cooperativa sociale, in collaborazione con Save the Children di cui il Punto Luce di Casal di Principe rappresenta un presidio socio-educativo per l’intera comunità. “Il lavoro svolto da questo tavolo – spiega Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale Con i bambini – è stato proprio quello di mettere insieme tutti gli attori coinvolti: terzo settore, scuole, volontariato, istituzioni pubbliche. Un’azione condivisa per costruire un repertorio aggiornato e concreto di ciò che è necessario fare per dare risposte efficaci alle nuove generazioni”. Per Ottavio Corvino, sindaco di Casal di Principe, “il Patto Educativo di Comunità rappresenta un passo fondamentale per la crescita e il futuro del nostro territorio. Questo impegno condiviso dimostra che la strada del riscatto passa attraverso l’educazione, la legalità e la partecipazione attiva. Investendo nell’educazione possiamo costruire una comunità più giusta, inclusiva e capace di rispondere alle sfide del presente e del futuro”.
Obiettivi rilevanti in un contesto come quello di Casal di Principe, come sottolinea Valeria Ruffo, coordinatrice del progetto Antenne ed Eva Cooperativa Sociale. “Per anni – afferma – la camorra ha influenzato le dinamiche sociali ed economiche di questa zona. Il Patto Educativo di Comunità rappresenta una risposta alla stigmatizzazione del territorio, offrendo ai giovani nuove opportunità e riaffermando il valore della legalità, della cultura e della partecipazione attiva come strumenti di riscatto sociale”. Per Silvia Di Laurenzi, coordinatrice del Programma Punti Luce di Save the Children, “il patto rappresenta un’azione concreta per combattere la povertà educativa e sostenere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza a Casal di Principe, dove il Punto Luce di Save the Children rappresenta un presidio di riferimento per tutte le realtà che nel territorio s’impegnano quotidianamente nella rigenerazione socio-educativa e culturale”.