Non solo una “lezione di storia”, ma un percorso che segna profondamente le coscienze e insegna ai più giovani il valore della pace tra i popoli e della responsabilità collettiva. Un gruppo di studenti dell’Istituto Comprensivo “Filippo Santagata” di Gricignano di Aversa e dell’Istituto Comprensivo di San Marcellino ha avuto l’opportunità di visitare, in Repubblica Ceca, alcuni tra i luoghi simbolo dell’Olocausto e di tutte le persecuzioni naziste. Guidati dalle rispettive dirigenti, Loredana Russo e Maria Amalia Zumbolo, i ragazzi hanno intrapreso un itinerario di crescita culturale ed emotiva che li ha portati nella capitale Praga e al campo di concentramento di Terezin. A raggiungere le scolaresche sono giunti anche i sindaci di Gricignano, Vittorio Lettieri, e di San Marcellino, Anacleto Colombiano.
L’iniziativa rientra in un protocollo d’intesa tra le due realtà scolastiche dell’Agro Aversano, finalizzato a promuovere la conoscenza diretta dei siti della memoria, sia in Italia che all’estero. Grazie a questo progetto, i ragazzi hanno già avuto modo di volare in Germania, a Berlino, e visitare il “Binario 21” della stazione ferroviaria di Milano, tristemente noto per le deportazioni naziste verso i campi di sterminio. Gli studenti meritevoli, selezionati tra le classi terze della scuola secondaria di primo grado, hanno partecipato al viaggio gratuitamente, un’opportunità unica per approfondire il passato e riflettere sulle atrocità della guerra.
A Praga, attraversando il suggestivo centro storico, gli studenti hanno potuto ammirare la Città Vecchia, caratterizzata dal suggestivo orologio astronomico, la Cattedrale di San Vito e il Quartiere Ebraico. Poi tappa al campo di concentramento di Terezin, uno dei momenti più toccanti dell’intero percorso che ha lasciato nei partecipanti un segno indelebile. Tra il novembre 1941 e il maggio 1945, fu luogo di raccolta e smistamento di prigionieri da indirizzare soprattutto ai campi di sterminio di Treblinka ed Auschwitz. Su un totale di 155mila ebrei passati da Terezin fino alla sua liberazione l’8 maggio 1945, oltre 35mila perirono nel ghetto e altri 88mila furono deportati per essere eliminati. Tra gli internati ci furono 15mila “Bambini di Terezin”, di cui solo 1800 sopravvissero.
“Portare i ragazzi in questi luoghi è fondamentale – ha commentato la dirigente Loredana Russo – affinché conoscano gli orrori della guerra e ricordino il passato per vivere consapevolmente il presente ed evitare che certe tragedie si ripetano in futuro. In un contesto attuale così delicato, con conflitti ancora in corso in diverse parti del mondo, educare alla consapevolezza storica diventa un dovere morale e civile”. Anche per il sindaco Lettieri “è stata un’esperienza straordinariamente toccante che ha permesso ai nostri giovani di entrare in contatto con una parte della storia che non può e non deve essere dimenticata. Sono profondamente grato alla dirigente Russo e ai suoi collaboratori per aver reso possibile questo importante momento di crescita educativa ed umana, che contribuirà a mantenere viva la conoscenza di ciò che è stato”.
Tornati a casa, gli studenti porteranno con sé l’insegnamento di un viaggio che sicuramente arricchisce la loro coscienza critica. Coltivare il passato significa costruire un futuro libero dall’indifferenza e dall’odio. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA