Lusciano (Caserta) – Risarcito per ingiusta detenzione. Questo quanto deciso dal collegio della Corte d’Appello di Napoli presieduto dal giudice Roberto Donatiello per l’ex dirigente dell’ufficio tecnico di Lusciano, Angelo Oliviero, difeso dall’avvocato Giancarlo de Angelis. Oliviero ha ottenuto un risarcimento per ingiusta detenzione dal Ministero della Giustizia dopo che nel 2014 trascorse due settimane in carcere.
L’ex dirigente venne arrestato nel luglio 2024 nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti in area Pip che sarebbero stati affidati a ditte vicine al clan dei Casalesi, in particolare della fazione Bidognetti. Nonostante Oliviero si fosse professato innocente sin da subito, gli venne convalidata la custodia cautelare in carcere. Due settimane più tardi il quadro cambiò radicalmente. Il tribunale del Riesame di Napoli annullò il provvedimento cautelare nei confronti dell’ex dirigente, che aveva lasciato il Comune già nel 2006. Il motivo? Mancava una “consapevole certezza di agire al fine di agevolare l’associazione camorristica di Bidognetti”. Anche le dichiarazioni del pentito Luigi Guida risultarono prive di riscontri.
Le indagini successive al provvedimento di scarcerazione hanno portato alla richiesta di archiviazione, convalidata dal gip. Per i giudici della Corte d’Appello di Napoli, Oliviero non ha posto in essere alcuna condotta tale da indurre in errore il giudicante che dispose il suo arresto. Per questo i giudici hanno riconosciuto all’ex dirigente comunale un indennizzo sia per il periodo di detenzione ingiustamente patita sia per i danni psicologici e d’immagine che ne sono derivati.