Ortopedia, presto “percorso veloce” negli ospedali di Aversa, Piedimonte Matese e Sessa Aurunca

di Redazione

Il direttore generale dell’Asl Caserta, Amedeo Blasotti, in accordo con la direzione sanitaria e amministrativa aziendale, dirette dal dottor Saverio Misso e dal dottor Giuseppe Tarantino, ha approvato il percorso “Femur Fast – Track Unit” proposto dal direttore del Dipartimento Funzionale Area Chirurgica, dottor Bruno Di Maggio.

L’attività interesserà i tre reparti di Ortopedia e Traumatologia degli ospedali casertani di Piedimonte Matese, Aversa e Sessa Aurunca, diretti rispettivamente dallo stesso Di Maggio, dal dottor Achille Pellegrino e dal dottor Giovanni Zanforlino, e coinvolgerà tutte le figure professionali impegnate nell’iter pre-intra e post-operatorio dei pazienti, dall’ortopedico all’anestesista e al radiologo, dal personale di pronto soccorso a quello di sala operatoria, dal cardiologo all’internista sino all’emotrasfusionista.

“L’iniziativa – chiarisce Di Maggio – si prefigge un duplice scopo: migliorare la performance aziendale, già molto positiva e superiore all’80% nei dati  pubblicati da Agenas nel 2023, dei risultati del trattamento chirurgico nelle fratture del collo femore in pazienti over 65 anni entro le 48 ore dal ricovero ospedaliero al fine di liberare, grazie al maggior numero di sedute operatorie, spazi chirurgici che favoriscano l’incremento dell’attività chirurgica elettiva, soprattutto protesica, con conseguente abbattimento dei tempi di attesa per interventi chirurgici programmati”.

“È la prima volta che viene riconosciuta la necessaria multidisciplinarietà del trattamento chirurgico di questi pazienti, diventati una vera emergenza per la maggior parte degli ospedali, soprattutto per la difficoltà del trattamento legate sia all’età avanzata che alla presenza di numerose comorbidità. La sensibilità della Direzione Aziendale – aggiunge Di Maggio – ha consentito di ricorrere all’istituto delle prestazioni aggiuntive per incrementare l’attività del personale medico, infermieristico e di supporto, cronicamente in carenza. Confido che i risultati possano rivelarsi estremamente positivi anche in termini di risparmio economico sulla mobilità passiva, in considerazione dell’incremento dell’attività di elezione protesica favorita dall’accorciamento delle liste di attesa chirurgiche”.

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