Parete, il Liceo Fermi rende omaggio all’Unità Nazionale

di Redazione

Parete (Caserta) – La sede distaccata di Parete del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” ha onorato, come poche altre realtà scolastiche e associative italiane, la “Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”, istituita con legge numero 222 del 2012, per onorare l’Unità sancita domenica 17 marzo 1861 con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia. A Parete la ricorrenza è stata celebrata dal Liceo, la cui sede, in questo anno scolastico, ha raggiunto circa 400 alunni e 19 classi, in collaborazione con il circolo socio-culturale “Caduti di Nassiriya”.

Da questa sinergia è nato un programma, che ha illuminato la mattinata in senso sia civile che didattico. Nel funzionale ed arioso spazio di fronte all’edificio scolastico (parte della villa comunale), utilizzato per le lezioni di Educazione fisica, era stato predisposto il palo per l’alzabandiera, con la presenza di due allievi (un maschio ed una donna) dell’Accademia Militare Nunziatella di Napoli, accompagnati dall’ufficiale Di Sarno. Dietro di esso e poi per tutta la cerimonia è stata presente la Polizia a cavallo. Si è aggiunta, nell’emozione e nel plauso di tutti i presenti, la Fanfara dell’Ottavo reggimento Bersaglieri della Brigata “Garibaldi” di Caserta, che ha eseguito l’Inno di Mameli e altri brani.  Ha arricchito di preziosa rappresentanza istituzionale della manifestazione il sindaco di Parete, Luigi Pellegrino, che ha portato il saluto e l’apprezzamento della città per l’iniziativa. Il Comune, orgoglioso del suo istituto superiore, in crescita continua di consenso pedagogico, ha dato il patrocinio all’iniziativa, fino al simbolo presente con quelli della scuola e del circolo nell’estetica targa consegnata ai relatori ed agli alti esponenti dell’indimenticabile iniziativa pedagogica e civile.

Ha moderato i vari momenti il giornalista Franco Musto, che ha dato la parola per gli interventi di saluto e di presentazione dell’iniziativa alla professoressa Amina Volpe ed al presidente del Circolo “Nassiriya”, Raffaele Di Nardo. Poi ha preso la parola il comandante della Brigata Garibaldi richiamando i valori formativi che ispirano il quotidiano delle forze armate al servizio della patria, che, congiunti con quelli dati da scuola e famiglia, possono lievitare crescite autentiche di personalità e di impegno civile. È seguito l’intervento del rappresentante regionale per l’infanzia auspicando l’attivazione del consiglio comunale dei ragazzi e il destarsi del dono civile del sangue e del midollo, come segno di concreta sensibilità civile. Intervento patriottico dell’avvocato Pasquale Fedele, che aveva distribuito il testo dell’Inno di Mameli, illustrandolo nelle sue origini storiche e nel suo valore di identità nazionale, e dato man mano la parola agli studenti che avevano predisposto interventi su vari articoli della Costituzione, arricchiti di personali considerazioni di auspicio e anche di valutazioni critiche per problemi ancora presenti.

Conclusioni affidate al preside Nicola Terracciano, che si è sentito anzitutto a “casa sua”, come nativo di Parete, sia come docente per anni del Liceo Fermi di Aversa. Ha parlato a nome del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, presente alla cerimonia anche con le socie Rossana Palmiero e Maria Lidia Golia. Ha richiamato la legge all’inizio indicata che rendeva la bella, varia, partecipata iniziativa perfettamente inserita e coerente con le disposizioni di legge, a differenza di tante scuole provinciali e nazionali, che hanno fatto trascorrere la Giornata di doverosa festa civile nella dimenticanza e nella rimozione, ponendosi fuori da un momento legale di organizzazione e pedagogico di formazione civile. Ha fatto notare la grandezza storica della data del 17 marzo 1861 nei confronti delle altre feste civili come il 4 Novembre, il 25 Aprile, il 2 Giugno, pur nobili e fondamentali, perché il 17 marzo è la data epocale di nascita, dopo più di mille anni, dell’Italia una e libera, della Patria che è il nostro mondo attuale, sogno e speranza di generazioni, costato lacrime e sangue da fine Settecento alla Quarta Guerra di Indipendenza del 1915-1918. Il 17 marzo 1861 ha segnato l’avvento di un mondo di libertà, di dignità civile, accanto all’unità politica, di modernizzazione per porsi all’altezza degli altri Stati europei.

Dopo la riuscitissima fase esterna della manifestazione, gli studenti hanno avuto un incontro con due alti ufficiali dell’Esercito, che hanno presentato lo scenario di impegno possibile per le loro future scelte, portando le loro esperienze e descrivendo le dimensioni anche sociali che l’esercito promuove a livello locale come a Caserta la Brigata Garibaldi. Il preside Terracciano ha richiamato, inoltre, il contributo anche femminile al processo unitario, portando gli esempi di Eleonora de Fonseca Pimentel e Luisa Sanfelice, martiri della Repubblica Napoletana del 1799, di Anita Garibaldi, della sensibilità sul tema dell’emancipazione civile e politica della donna, che già nel suo nascere l’Italia conobbe per l’opera appassionata del patriota Salvatore Morelli, autore del libro-manifesto “La Donna e la Scienza”, uscito a Napoli proprio nell’anno in cui nasceva l’Italia, nel 1861, come per completare la frase di D’Azeglio che diceva ‘Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani”, da estendere, per Morelli, anche alle “Italiane”, da portare sul piano dell’istruzione, della conoscenza, della cultura, della partecipazione civile e politica, uscendo dall’ignoranza, dall’analfabetismo, dalla subalternità, per avere madri e donne colte, impegnate, e quindi capaci di un’azione educativa coi figli e le figlie più incisiva e più costruttiva civilmente, per far nascere una società più giusta e coesa.

Per l’impegno, la partecipazione indimenticabile degli studenti, il preside Terracciano si è reso disponibile per l’organizzazione di una visita all’Altare della Patria a Roma, al Museo Centrale del Risorgimento, per l’omaggio alla tomba del Milite Ignoto, con la visita alla sede dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, che proprio al Vittoriano ha sede. La proposta ha avuto ampio consenso tra gli studenti, nella disponibilità piena della professoressa Amina Volpe, responsabile della sede paretana.

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