Un progetto interamente al femminile. E’ l’associazione socio-culturale “Demosophia”, costituita a Santa Maria Capua Vetere, che vede tra le sue fondatrici Emilia Borgia, presidente, Concetta Gentili, vicepresidente, Assunta Belardo, Arianna Corrente, Maria Limardi, Clementina Rauccio, Federica Rauso e Maria Giusi Vetrella.
Il sodalizio nasce con l’obiettivo di creare un luogo ideale di incontro, confronto e dialogo tra diverse sensibilità e visioni. Le promotrici evidenziano come, “in un’epoca in cui i rapporti umani e sociali tendano a comprimersi sotto la spinta di un’intelligenza artificiale sempre più pervasiva, sia fondamentale ritrovare spazi di aggregazione e dibattito”. “Demosophia” si propone di “restituire centralità all’incontro umano, proprio in un contesto in cui la politica sembra abdicare al suo ruolo di promotrice della socialità, privilegiando invece un’urbanistica che riduce gli spazi di aggregazione e li trasforma in mere vie di transito”.
L’associazione intende, quindi, contrastare questa tendenza attraverso la promozione di seminari, convegni, attività sociali e incontri pubblici. Il suo obiettivo principale è quello di rafforzare la consapevolezza delle comuni radici identitarie della “Antica Capua”, valorizzando il suo immenso patrimonio archeologico, storico, artistico e culturale. Tale impegno non è fine a sé stesso, ma mira a uno sviluppo economico, sociale e turistico del territorio. Il tutto con rigore scientifico e un’apertura interdisciplinare, unendo passione e competenza per stimolare riflessioni su tematiche di interesse collettivo e ridare dignità a ciò che oggi appare trascurato o mortificato da una visione miope del territorio.
Il primo convegno: “Abitare il territorio: le radici dimenticate” – Il primo appuntamento ufficiale sarà il convegno di studi “Abitare il territorio: le radici dimenticate”, che si terrà sabato 22 marzo, alle ore 10.30, al centro culturale “Il Pilastro” di Santa Maria Capua Vetere. L’evento vuole approfondire il legame tra l’uomo e il proprio ambiente, con particolare attenzione alle radici storiche e culturali della città e ai cambiamenti urbanistici che hanno progressivamente impoverito l’identità territoriale. L’incontro rientra in un più ampio ciclo denominato “A spasso nella città ideale: itinerari per una nuova etica dell’abitare”, che si propone di stimolare una riflessione sul modo in cui viviamo e abitiamo i nostri spazi. I temi centrali riguarderanno la vocazione e l’identità dei luoghi, il rispetto per la storia e il valore culturale dei territori, elementi che spesso l’urbanistica moderna tende a ignorare, favorendo un graduale impoverimento culturale e una crescente desertificazione demografica.
Ad aprire la giornata sarà Emilia Borgia, presidente di “Demosophia”; a seguire, moderati dalla vicepresidente Concetta Gentili, interverranno: Luigi Crimaco, archeologo e scrittore, Antonio Salerno, archeologo della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Benevento e Caserta, Fabrizio Fusco, architetto e urbanista, e Raffaele Cutillo, direttore di “OfCA_Officina Cutillo Architetti”. Le conclusioni e i ringraziamenti saranno affidati al comitato organizzativo, composto dalle fondatrici dell’associazione.
Uno spazio per il futuro: riflessione e speranza – Attraverso questo primo evento, “Demosophia” vuole lanciare un segnale forte: i cittadini hanno il diritto di riflettere, proporre e pretendere il rispetto dei propri territori, ricchi di storia e bellezza. Proprio partendo dalla memoria del passato, è possibile immaginare uno sviluppo differente per il futuro, più sostenibile e rispettoso dell’identità dei luoghi. Il convegno del 22 marzo rappresenta solo il primo passo di un percorso che si preannuncia ricco di spunti di riflessione e di iniziative volte a costruire un dialogo aperto e costruttivo sulla gestione del territorio e sul valore della memoria storica.
“Demosophia” si propone, dunque, come una nuova voce nel panorama culturale casertano, un punto di riferimento per tutti coloro che credono nella forza del pensiero critico e nell’importanza della condivisione della conoscenza.