Stop a vincolo temporale sui piani riabilitativi, assessori dell’Agro Aversano incontrano Oliviero

di Antonio Taglialatela

Una delegazione dell’Ambito socio-sanitario C06, costituita da diversi comuni dell’Agro Aversano, è giunta stamani in Regione Campania per affrontare la problematica dei Ptri, i Progetti terapeutici riabilitativi individualizzati, a seguito della mozione presentata dal presidente del Consiglio regionale campano, Gennaro Oliviero, relativa all’eliminazione della durata e del vincolo temporale sui trattamenti da erogare agli utenti.

La proposta di Oliviero, approvata lo scorso 19 marzo dal Consiglio Regionale, tiene conto di un principio fondamentale: ogni paziente è diverso e, pertanto, ogni percorso riabilitativo deve essere costruito attorno alla persona e non a tempi prestabiliti che spesso non rispondono alle reali necessità delle persone.

I membri dell’Ambito, in videoconferenza con l’ufficio di piano C06, hanno portato all’attenzione della Regione il dato statistico allarmante dei Ptri attivati presso i due distretti sanitari di pertinenza (17/18), evidenziando come l’eliminazione del dato temporale sia “un elemento imprescindibile per fornire una risposta immediata alle esigenze delle persone affette da fragilità/disabilità e per le quali già è in essere un progetto riabilitativo individualizzato”. Un dato che, hanno sottolineato, “appare tanto più allarmante alla luce dell’evidenza che, a fronte delle presunte ‘fuoriuscite’, non vi siano, allo stato, servizi alternativi per gli utenti che necessitano del Ptri”. Da parte sua, Oliviero ha rassicurato che seguirà con sollecitudine l’iter amministrativo consequenziale alla sua mozione.

Presenti gli assessori alle Politiche sociali dei comuni di CarinaroPina Sardo, Gricignano di AversaAndrea Barbato, Sant’ArpinoLoredana Di Monte, e SuccivoImma Marsilio, insieme al presidente del Consiglio comunale di Cesa, Domenico Mangiacapre, i quali, nell’auspicare l’adozione immediata degli atti consequenziali volti alla eliminazione del dato temporale, hanno sottolineato la necessità di “una riflessione seria e ponderata sull’utilizzo dello strumento dei Ptri con tutti gli attori coinvolti (sanitario/sociale), unico strumento che consente, allo stato, il trattamento delle persone con malattie croniche e disabilità e il conseguente supporto alle famiglie che diversamente si troverebbero a gestire la disabilità in totale solitudine”.

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