Un anno fa, all’età di 61 anni, lasciava la vita terrena Nicola Barbato, il poliziotto casertano, originario di Gricignano e residente tra Carinaro e Teverola, vice sovrintendente della Polizia di Stato, cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e medaglia d’oro al valor civile.
Nel primo anniversario dalla scomparsa, la Polizia di Stato di Caserta lo ha commemorato, insieme alla figlia Giovanna, anche lei poliziotto, e il questore Andrea Grassi in occasione della partecipazione a un programma radiofonico di “PrimaRete”, emittente radiofonica casertana, ricordandone i valori e le qualità.
Il 25 settembre 2015 Nicola Barbato era in servizio antiracket, in borghese, in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli. Insieme ad un collega stava presidiando un negozio di giocattoli. Per non destare sospetti, i due agenti indossavano le divise dell’esercizio commerciale. All’improvviso un giovane aprì lo sportello e fece fuoco contro l’agente, ferendolo gravemente. Si trattava di Raffaele Rende, 28 anni, napoletano, arrestato il giorno dopo e successivamente condannato a 14 anni di reclusione in primo grado con rito abbreviato.
Barbato rimase tra la vita e la morte per molti giorni, ma si salvò, restando purtroppo costretto ad una sedia a rotelle. Un filo spezzato che, però, è stato idealmente ripreso dai figli di Barbato, Giovanna e Luigi, che hanno frequentato il corso e giurato fedeltà alla Repubblica, insieme ad altri figli vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata che hanno storie simili alle spalle.