Caserta, “Il genio di Giovanni Falcone”: Maresca incontra gli studenti in un evento targato Marican

di Redazione

Giovanni Falcone, genio compreso ma solo dopo la sua morte. Ne è convinto il magistrato antimafia, Catello Maresca, che torna in libreria con “Il genio di Giovanni Falcone. Prima il dovere”, presentato in anteprima in un incontro nella Sala Romanelli della Reggia di Caserta, con duecento studenti delle scuole della provincia.

Un evento organizzato da “Marican Holding” dalla Famiglia Canciello e dall’associazione “Unica – Unione Nazionale Italiana della Cultura Antimafia” per celebrare la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. “Noi siamo al fianco del dottor Maresca nell’opera meritoria che lui sta portando avanti, divulgando questo messaggio per tutte le scuole della Campania. Crediamo moltissimo nell’esempio e nelle parole di Giovanni Falcone, a cui lui si ispira, che disse che la mafia non si combatte solo nelle aule di tribunale ma anche, soprattutto, nelle aule di scuola con la cultura”, ha commentato Gianfranco Liotti, manager di Marican.

A moderare l’incontro Nicola Ruocco, ideatore e fondatore della kermesse “Gli Incontri di Valore”, tra le più importanti rassegne letterarie in Italia: “L’attuale contesto sociale e culturale – ha detto Ruocco – è legato ad una serie di eccessive velocità del nostro contesto culturale e modelli di insegnamento come Giovanni Falcone, ecco che diventano punti chiave di riferimento”.

Un libro che è un messaggio per i giovani che si inserisce nel solco della diffusione della cultura antimafia, intrapreso da Maresca insieme all’associazione Unica. “Lo stato vince sempre”, questa la scritta sulle magliette indossate da alcuni studenti, che hanno avuto modo di fare domande all’autore del libro che, proprio come Falcone, ha dedicato la sua vita alla lotta alla mafia. “Proviamo a dare un modello alternativo. Un esempio, quello che è stato per noi Falcone, per la nostra generazione, i ragazzi lo possono ai noi solo studiare dai libri, ma proviamo a trasmetterli anche un po’ con emozioni, con le stesse emozioni che abbiamo trovato noi quando avevamo la loro età”. IN ALTO IL VIDEO

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