Semplificazioni per rilanciare l’economia in Italia: focus della Cassa Ragionieri

di Redazione

“La semplificazione normativa è un tema centrale, ma deve bilanciarsi con il sistema di controlli democratici. L’Unione Europea ha avviato un processo di riduzione della burocrazia eliminando due leggi per ogni nuova norma. Tuttavia, l’eccesso di controlli nasce spesso da comportamenti illeciti, che vanno combattuti con maggiore senso civico. Si propone di incentivare l’iniziativa individuale riducendo le leggi superflue, ma garantendo sanzioni rapide ed efficaci. Infine, semplificazione e rapidità decisionale dipendono dalla stabilità del governo: meno compromessi portano a maggiore chiarezza e meno complicazioni”. Lo ha dichiarato Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia in commissione Trasporti, nel corso del Cnpr forum “Semplificare per crescere: l’Italia tra vincoli e opportunità”, promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.

Critiche al governo sono giunte da Emiliano Fenu, capogruppo del M5s in Commissione Finanze a Montecitorio: “Dobbiamo evitare gli errori del governo Meloni con il piano Transizione 5.0, che avrebbe dovuto incentivare l’innovazione attraverso crediti d’imposta automatici, ma è stato reso inutilmente complesso con nuovi adempimenti burocratici. Il risultato è stato un fallimento: su 6,3 miliardi stanziati, solo 500 milioni sono stati utilizzati. La semplificazione viene spesso proclamata, ma nei fatti si agisce in senso opposto, rendendo le agevolazioni inaccessibili e alimentando una burocrazia che ostacola i cittadini, favorisce la corruzione e penalizza gli onesti”.

Sulle contraddizioni nelle scelte politiche degli ultimi anni si è soffermato Andrea De Bertoldi, parlamentare della Lega in Commissione Finanze alla Camera: “Da anni si parla di semplificazione, ma nella pratica si creano solo nuove complicazioni. Semplificare significa ridurre gli oneri per cittadini, imprese e professionisti, eliminando obblighi superflui, come quelli fiscali su dati già in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Nel settore edilizio e energetico, la burocrazia frena lo sviluppo, spingendo le imprese all’estero. L’IA potrebbe creare milioni di posti di lavoro e alleggerire il carico burocratico, ma l’Ue ha ostacolato anche questo progresso. Serve una vera semplificazione per rendere l’Italia più competitiva e moderna”.

Per Marco Grimaldi, deputato Avs in Commissione Bilancio: “Il capitale umano è essenziale per rinnovare la Pubblica Amministrazione. Dopo le risorse del Pnrr, servono nuove competenze per migliorare i processi, soprattutto attraverso le nuove tecnologie, che hanno già trasformato il rapporto con i cittadini, come con la carta d’identità elettronica. È necessario ridurre il digital divide e snellire la burocrazia, rendendo le norme più chiare e veloci. Investire nei giovani con salari adeguati e opportunità, come i dottorati nella PA, è fondamentale per trattenere le migliori risorse e rendere l’Italia più attrattiva”.

Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Elisabetta Polentini, commercialista e revisore dei conti dell’Odcec di Roma: “L’Unione Europea e la Banca d’Italia hanno ribadito che la semplificazione normativa e burocratica è essenziale per la crescita economica. Da troppo tempo cittadini e imprese chiedono un sistema più semplice, un fisco più accessibile e meno ostacoli burocratici che frenano l’iniziativa privata. Servono misure concrete per premiare chi investe in innovazione e digitalizzazione. È tempo di passare dalle parole ai fatti”.

Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Da Monti a oggi, tutti i governi hanno fatto almeno un decreto Semplificazioni, ma semplificazioni per chi? Spesso queste norme hanno solo aggiunto nuovi adempimenti per la pubblica amministrazione, senza reali benefici per i cittadini. L’ultima riforma tributaria ne è un esempio: abolito il modello 770, ma sostituito con 12 dichiarazioni mensili. Serve una programmazione chiara per il futuro, senza negare la transizione ecologica e digitale, ma rendendola realmente sostenibile e semplificata per tutti”. Nella foto, da sin., in senso orario: Cattaneo, Fenu, Grimaldi e De Bertoldi

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