Il 25 aprile 2025 segna una data simbolica e concreta per la città di Aversa: per la prima volta, la sezione locale dell’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – farà il suo ingresso ufficiale nello spazio pubblico cittadino. L’appuntamento è in piazza don Peppe Diana, alle ore 10.30, per un incontro aperto alla cittadinanza all’insegna della memoria, dell’impegno civile e della partecipazione democratica.
La scelta non è casuale. Ottant’anni dopo la Liberazione dal nazifascismo, l’associazione nata nel secondo dopoguerra per custodire e promuovere i valori della Resistenza si presenta nella città normanna con l’obiettivo dichiarato di farsi presidio attivo di democrazia, giustizia e diritti. Un’esigenza sempre più sentita, soprattutto alla luce delle trasformazioni geopolitiche in atto e dell’avanzata, anche in Europa, di movimenti che fanno eco – nei toni e nei contenuti – a un passato che si credeva archiviato.
A ispirare la nascita della sezione aversana dell’Anpi, presieduta da Francesco Madonna, è stata, tra le altre cose, una riflessione pronunciata dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante le celebrazioni del 25 aprile 2024 a Civitella in Val di Chiana. In quell’occasione, il Capo dello Stato aveva ricordato come la Festa della Liberazione rappresenti “la festa della pace, della libertà ritrovata e del ritorno dell’Italia tra le nazioni democratiche”. Parole che, per le promotrici e i promotori della nuova realtà associativa, sono risuonate come un invito all’azione: costruire, anche a livello locale, argini culturali e civili contro l’arroganza, l’odio, le derive autoritarie e belliciste che ancora oggi minacciano la convivenza tra i popoli.
“L’Anpi, oltre alla sua funzione di custodia della memoria antifascista – fa sapere il presidente Madonna – è oggi un soggetto attivo nella promozione dei diritti civili, della giustizia sociale e della partecipazione democratica”. Temi che saranno al centro anche delle prossime consultazioni referendarie previste per l’8 e il 9 giugno, su cui l’associazione si propone di attivare momenti di riflessione e confronto.
L’invito del 25 aprile è dunque rivolto a tutte e tutti: per incontrarsi, aderire, condividere, ricordare. Ma anche per guardare al futuro. Perché – come ribadiscono dalla sezione aversana – “il domani che vogliamo affidare alle giovani generazioni deve avere solide radici nella memoria del passato”.