Capodrise, il sindaco Nicola Cecere si dimette: “Condizioni ormai impraticabili”

di Redazione

Una scelta definita «sofferta e difficile», ma ritenuta inevitabile di fronte a una maggioranza sempre più frammentata e a dinamiche interne che, a suo dire, hanno reso impossibile portare avanti il mandato con la serenità necessaria. Con un annuncio affidato ai social, Nicola Cecere, a soli undici mesi dalla vittoria elettorale, ha ufficializzato le sue dimissioni da sindaco di Capodrise, aprendo di fatto una crisi politica che rischia di condurre il Comune verso il commissariamento.

«Ho appena comunicato al Presidente del Consiglio Comunale la mia decisione di rassegnare le dimissioni da sindaco di Capodrise – ha scritto Cecere in un post –. Dopo un’attenta e lunga riflessione, sono giunto alla conclusione che l’attuale quadro politico non consenta di esercitare il ruolo che mi è stato affidato con l’efficacia e la serenità necessarie per il bene della nostra comunità».

Parole che lasciano trasparire amarezza, ma anche il peso di una scelta maturata nel tempo, tra fratture insanabili e continui attriti all’interno della maggioranza che lo aveva sostenuto. Una situazione, ha spiegato il primo cittadino, che «ha progressivamente inciso sul mio operato, creando condizioni tali da rendere impraticabile l’ulteriore prosecuzione del mandato».

Nel suo messaggio, Cecere ha voluto rivolgere un pensiero ai cittadini, ai colleghi e ai dipendenti comunali, esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto lungo questo percorso. «Spero che il mio gesto possa aprire una fase di riflessione, responsabilità e rinnovamento per il futuro di Capodrise, che deve tornare a essere il vero e unico faro dell’azione amministrativa», ha aggiunto.

Le dimissioni arrivano al culmine di mesi turbolenti per la coalizione di governo, segnata da tensioni sempre più evidenti e dalla progressiva disgregazione del gruppo “Siamo Capodrise”, che proprio Cecere aveva indicato come espressione della sua candidatura. Dopo la vittoria elettorale, però, la coesione tra le forze di maggioranza ha iniziato a vacillare: prima l’uscita dei consiglieri Orazio Costantino e Luisa Palazzo, che si sono dichiarati indipendenti dando vita al gruppo “Capodrise Sempre”, poi il passo indietro degli ultimi esponenti rimasti di “Siamo Capodrise” – Michele Angelo Di Paolo, Donato Russo Raucci e l’assessore Margherita Nero – che hanno sancito la rottura definitiva con la lista “Capodrise Insieme”.

Alla base delle spaccature, accuse di «esclusione preventiva» e di scelte operate altrove, senza il necessario confronto all’interno del comitato politico della coalizione. Una gestione che gli ex alleati hanno contestato duramente, mentre gli esponenti di “Capodrise Sempre” avrebbero nel frattempo avanzato pretese di spazio in giunta, rivendicazioni respinte tanto da Cecere quanto dagli altri gruppi rimasti in maggioranza.

Nella serata di ieri si è tenuta una riunione di maggioranza, con la partecipazione anche delle altre forze della coalizione, tra cui Partito Democratico, Alleanza per Capodrise e Capodrise Futura. Dai presenti sarebbe emerso un invito al sindaco a non gettare la spugna, nella convinzione che la maggioranza numerica in consiglio, nonostante le defezioni, fosse ancora solida.

Ma l’isolamento politico vissuto da Cecere, soprattutto dopo il distacco del suo stesso gruppo di appartenenza, sembra aver pesato più di ogni altra considerazione. Una solitudine che il primo cittadino non ha nascosto, lasciando intendere come la frattura con “Siamo Capodrise” sia stata determinante nella scelta di abbandonare la guida del Comune.

Adesso si apre la finestra dei venti giorni previsti dalla legge per un eventuale ripensamento: entro questo termine Cecere potrà decidere se ritirare le dimissioni. In caso contrario, Capodrise si avvierà verso la gestione commissariale, con il conseguente scioglimento del consiglio comunale.

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