Caserta – Sarà presentato lunedì 28 aprile, alle ore 18, alla libreria Giunti al Punto di Caserta, in piazza Matteotti, il libro “Anatomia di un’ingiustizia. Il processo a Mario Landolfi” (Guida Editori), firmato dal giornalista e scrittore Luca Maurelli. Un’opera che riaccende i riflettori su una delle vicende giudiziarie più controverse degli ultimi anni, quella che ha coinvolto l’ex ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, in una lunga battaglia legale durata sedici anni.
All’incontro interverrà l’autore, affiancato da una platea di ospiti d’eccezione: gli onorevoli Marco Cerreto, Enzo D’Anna, Riccardo Ventre e lo stesso Landolfi. A moderare il dibattito sarà Roberto Paolo, vicedirettore del quotidiano Il Roma.
Il libro di Maurelli si presenta come una ricostruzione minuziosa e appassionata del processo che ha segnato la carriera politica di Mario Landolfi, esponente di primo piano della destra campana, già presidente della Commissione di Vigilanza Rai, portavoce di Alleanza Nazionale e ministro durante il governo Berlusconi. Un’inchiesta giornalistica che si trasforma in un racconto umano e politico, capace di sollevare interrogativi non solo su un singolo caso, ma sullo stato della giustizia italiana, sulle derive mediatiche dei processi e sulla tenuta delle garanzie democratiche.
Maurelli porta il lettore nel cuore del litorale domizio, terra “bella e impossibile”, da sempre crocevia di sospetti e pregiudizi legati alla criminalità organizzata. È qui che affonda le radici la carriera di Landolfi, giovane promessa della politica campana, la cui ascesa coincide con quella di una generazione politica cresciuta tra gli anni Settanta e il decennio del berlusconismo. E proprio in questo scenario, segnato dal peso ingombrante dell’anti-Stato, prende forma quell’episodio definito dallo stesso autore “un fatterello di paese”: l’assunzione della moglie di un consigliere dimissionario in un’azienda ritenuta legata al clan dei Casalesi. Un’accusa che, aggravata dal sospetto di contiguità mafiosa, si trasforma nel capo d’imputazione di un processo lungo e doloroso.
A rendere ancora più singolare la vicenda è la doppia testimonianza che si schiera a favore dell’ex ministro: da un lato Augusto La Torre, boss del clan e compagno d’infanzia di Landolfi, dall’altro Raffaele Cantone, magistrato simbolo della lotta ai Casalesi. Una convergenza inedita che contribuisce a scagionare Landolfi dal sospetto di collusione, ma che non basta a evitargli una condanna a due anni basata quasi esclusivamente sulla memoria “intermittente” di un collaboratore di giustizia.
Il libro di Maurelli, con rigore documentale e tono appassionato, mette in discussione le modalità con cui si celebrano alcuni processi in Italia, denunciando le opacità di un sistema in cui la spettacolarizzazione mediatica rischia di sovrastare la ricerca della verità. Una riflessione che si allarga alla crisi del garantismo e alla necessità di riformulare il concetto stesso di giustizia in un Paese ancora troppo spesso vittima di pregiudizi e processi sommari.
L’autore – Giornalista professionista e caposervizio al Secolo d’Italia, Luca Maurelli ha alle spalle una lunga esperienza nel giornalismo d’inchiesta e sociale, con lavori che spaziano dalle stragi del sabato sera al disagio giovanile, fino ai temi della disabilità e degli effetti dei social network sulle nuove generazioni. Tra i suoi titoli, oltre a “Anatomia di un’ingiustizia”, si ricordano “L’oro del Pibe”, “Viaggio al centro della notte”, “Io vedo il mare”, “Ti serve uno bravo”, “La forza dell’amore” e “Bianca come il male”.