Castel Volturno (Caserta) – È stata una giornata densa di emozioni e significati quella che ha visto la Questura di Caserta celebrare il 173esimo Anniversario della fondazione della Polizia di Stato nella cornice simbolica di Castel Volturno, sul litorale domizio. Un’occasione solenne che ha saputo coniugare memoria, riflessione e speranza, puntando i riflettori sul tema dell’inclusione attraverso lo sport, veicolo di valori universali come rispetto, lealtà, solidarietà, disciplina, amicizia, fiducia in se stessi e negli altri.
Le celebrazioni si sono aperte con un momento di profondo raccoglimento nel cortile della Questura di Caserta, dove il prefetto Lucia Volpe e il questore Andrea Grassi hanno deposto una corona d’alloro in omaggio alle donne e agli uomini della Polizia di Stato caduti nell’adempimento del dovere. Un gesto che ha rinnovato il senso di gratitudine e rispetto verso chi ha sacrificato la propria vita per la collettività.
Successivamente, la cerimonia si è spostata nella palestra “Tam Tam Basketball” di Castel Volturno, luogo simbolico e presidio di legalità, alla presenza delle principali autorità civili, militari, religiose e politiche della provincia. A dare avvio alla celebrazione è stato il questore Grassi che, dopo la lettura dei messaggi augurali del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Pisani, ha voluto ringraziare personalmente tutto il personale dell’Istituzione per l’impegno quotidiano al servizio della comunità.
Nel suo intervento, il questore ha sottolineato l’importanza di un legame forte con il territorio, spiegando la scelta di celebrare l’Anniversario proprio in uno dei presidi di prossimità. Ha evidenziato come l’aumento delle denunce sia un segnale di crescente fiducia nei confronti della Polizia di Stato, pur esprimendo preoccupazione per l’incremento degli ammonimenti e dei “daspo”, che testimoniano la persistenza di fenomeni violenti e condotte antigiuridiche, non solo legati alla criminalità organizzata ma anche ad atteggiamenti devianti che minano la convivenza civile.
La cerimonia è stata impreziosita dalla partecipazione della cantante nigeriana Stè, simbolo di riscatto e integrazione, ormai considerata una vera e propria “figlia” adottiva di Castel Volturno, che con la sua voce ha emozionato il pubblico. Momento toccante è stato anche il racconto di Mamadou Kouassi, oggi vicepresidente del “Movimento migranti e rifugiati” di Caserta, che ha ripercorso il suo difficile viaggio dalla Costa d’Avorio verso una nuova vita, segnando un esempio concreto di speranza e impegno sociale.
Sul delicato tema del bullismo, l’associazione culturale “Ali della mente” ha portato in scena il monologo “’O guapp ‘e cartone”, suscitando riflessioni profonde tra i presenti. Particolarmente significativa è stata la testimonianza di Massimo Antonelli, ex cestista e oggi anima pulsante della “Tam Tam Basketball”, che con dedizione guida un centro sportivo diventato punto di riferimento per tanti giovani di Castel Volturno, dimostrando come lo sport possa essere strumento di inclusione, crescita e cittadinanza attiva.
Ad accompagnare l’inno nazionale, l’orchestra dell’Istituto comprensivo “Villaggio Coppola-Pinetamare” di Castel Volturno, intitolata a Giovan Battista Cutolo, giovane musicista vittima di violenza, il cui nome oggi è sinonimo di bellezza e impegno civile. Nel corso della cerimonia, sono stati conferiti attestati di promozione per merito straordinario al personale della Polizia di Stato che si è distinto per il proprio servizio, a testimonianza di una dedizione che non conosce pause. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA