Sant’Arpino, gestione raccolta rifiuti: opposizione presenta diffida

di Redazione

Sant’Arpino (Caserta) – I consiglieri comunali del Gruppo “Misto” – Salvatore Lettera, Francesco Pezone e Domenico Cammisa – hanno protocollato una diffida formale e una richiesta urgente di chiarimenti indirizzata al Comune di Sant’Arpino, alla Regione Campania, al Prefetto di Caserta, alla Procura della Corte dei Conti e all’Anac, per gravi anomalie riscontrate nella gestione del servizio di igiene urbana.​

Le contestazioni nascono dalla violazione della Legge Regionale Campania numero 14/2016, che impone l’obbligo di assumere prioritariamente il personale proveniente dai Consorzi di Bacino (Cub). “Secondo quanto rilevato – sostengono gli esponenti dell’opposizione – la ditta ‘Econova srl’, attuale gestore, ha impiegato unità esterne in violazione della normativa, con il silenzio e la compiacenza dell’Amministrazione comunale.​ A queste gravi violazioni si aggiunge un altro aspetto inaccettabile: invece di redistribuire le ore di lavoro tra le unità già in servizio a part-time (4 ore), lavoratori già formati e contrattualizzati, si è scelto di procedere all’inserimento di nuovo personale esterno, aggravando i costi per l’Ente e negando ogni possibilità di crescita contrattuale ai dipendenti esistenti.​ Questa scelta rappresenta un atto di profondo disinteresse verso i lavoratori part-time, penalizzati due volte: da un’amministrazione che non li valorizza e da una politica che preferisce nuove assunzioni esterne piuttosto che garantire stabilità e dignità lavorativa a chi già opera per il servizio pubblico”.​ Non è solo una questione tecnica o normativa. Per Lettera, Pezone e Cammisa è “una scelta politica sbagliata che umilia chi già lavora per il Comune con contratti ridotti, ignorando il principio di valorizzazione delle risorse interne e di contenimento della spesa pubblica”.

Anche in occasione della diretta streaming di ieri, organizzata da “Risorgimento Atellano” con l’assessore all’Ambiente, Gaetano Lavino, secondo la minoranza non sarebbe stato garantito un vero contraddittorio: “Era possibile solo inviare domande nei commenti Facebook, con risposte unilaterali, senza possibilità di replica e senza un vero dibattito”. Anziché favorire un confronto trasparente – incalzano i tre consiglieri – il professor Limone, da Garante, si è trasformato in apparente difensore della maggioranza, abbandonando ogni ruolo superpartes e rinunciando di fatto a ogni imparzialità.​ Il sospetto è che si sia preferito lasciare trascorrere il tempo, sapendo che dopo otto mesi la legge consente il cantieramento definitivo anche di personale assunto irregolarmente”.

Il Gruppo Misto ribadisce la propria “determinazione a portare questa battaglia nelle sedi competenti, a tutela della legalità, dei diritti dei lavoratori e dell’interesse pubblico”. “Chi amministra – concludono i consiglieri – ha il dovere di difendere i lavoratori, non di umiliarli. Chi governa non può nascondersi dietro il silenzio. La trasparenza non può essere un’opzione. La verità non può essere aggirata”.

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