Teverola (Caserta) – Mozione di sfiducia al sindaco Gennaro Caserta. E’ quella protocollata dal gruppo di opposizione “Teverola in Testa” composto dal capogruppo Dario Di Matteo, Pasquale Gnasso e Antonio Menale. A quanto pare, tuttavia, il documento non sarà sottoposto al vaglio del Consiglio comunale dal momento che occorre la sottoscrizione dei due quinti dell’Assise, quindi di sette consiglieri.
La replica della maggioranza – Intanto, sui social si e registrata la replica del gruppo di maggioranza “Teverola Futura”: «Il 27 marzo si e svolto il Consiglio Comunale per l’approvazione del Dup e del Bilancio di Previsione 2025/2027. Il sindaco ha ringraziato pubblicamente sia la maggioranza compatta che l’opposizione collaborativa, ciascuna nel proprio ruolo come e giusto che sia per la crescita della nostra città. Mentre noi pensavamo sinceramente che fosse stata una bella pagina del nostro iter amministrativo, nel pieno di una sana espressione di democrazia, Dario Di Matteo – capogruppo di Teverola in Testa – prima di entrare in consiglio comunale aveva protocollato una mozione di sfiducia al sindaco co-firmata da Pasquale Gnasso e Antonio Omar Menale. Con atteggiamento doppiogiochista e ipocrita, insomma, hanno preso parte al Consiglio Comunale con finto spirito di collaborazione e solo allo scopo di minare ancora una volta l’Amministrazione.
Un’ulteriore mossa che ci fa pensare più all’accanimento contro il sindaco e l’amministrazione che al bene del paese. La mancata trasparenza o astuzia sta nell’uso del protocollo che è al piano terra con deposito a mano della mozione di sfiducia, a differenza di tutti gli altri depositi, fatti dal Di Matteo, al protocollo informatico con la sua famosa postilla “con notifica a tutti a carico della segreteria dell’Ente”. Comprendiamo tutto e rispettiamo il ruolo di uno che fa opposizione. Ma c’è un limite anche alle scorrettezze!
Volendo ricordare alla cittadinanza il percorso politico di Dario Di Matteo, ci dobbiamo focalizzare su delle date fondamentali: 2012: e stato messo in condizione di abbandonare l’amministrazione in cui occupava incarico di responsabilità; 2015: eletto sindaco, è stato sfiduciato tre anni dopo anche da parte della sua stessa maggioranza; 2019: si è candidato a sindaco, perdendo le elezioni; 2023: è riuscito ad insinuarsi in qualche crepa della maggioranza facendo sciogliere il consiglio comunale e condannando l’intera comunità a 15 mesi di commissariamento; 2024: si è candidato a sindaco e ancora una volta non è stato eletto; 2025: sta provando in ogni modo a creare la famosa crepa in cui insinuarsi e questa mozione e solo l’apice di questi 9 mesi di opposizione ostacolante a prescindere.
Ammesso che ancora non sia chiaro che scopi abbiano Di Matteo, Gnasso e Menale nel contrastare così ostinatamente questa amministrazione, ci rivolgiamo, però, alla cittadinanza chiedendoci: per fare del bene al popolo bisogna per forza essere sindaco? Perché è quanto appare dagli atteggiamenti di Di Matteo, la cui ostinazione dà adito a dubbi. Quali sono gli scopi che lo portano a necessitare della poltrona prima che a mirare al bene della comunità? Dunque, gli ricordiamo due cose: per raggiungere il suo obiettivo bisogna avere la fiducia del popolo che, a quanto pare, non riesce ad ottenere; se continua da 10 anni ormai a rivestire la carica di vicepresidente Asi e Gisec, allora forse è quello il suo posto; posizione dalla quale potrebbe comunque fare qualcosa per Teverola.
Ai cittadini va il nostro impegno. Per quanto concerne le motivazioni poste a base della mozione, esse sono state tutte illustrate continuamente anche nell’ultimo Consiglio comunale che, ribadiamo, ha dato come frutto l’approvazione del bilancio di previsione e con esso la possibilità di mettere in essere il programma di “Teverola Futura” per migliorare il nostro paese. Per tutto quanto non è stato fatto, invece, bisogna ringraziare Di Matteo e la sua compagnia che hanno permesso nel 2023 l’insediarsi di una commissione prefettizia per 15 mesi in cui questa comunità ha solo avuto problemi e blocchi. Vogliamo dare un consiglio a Di Matteo che a quanto pare non riesce a guadagnarsi né la fiducia del popolo né quella delle sue squadre che difatti cambiano continuamente; gli chiediamo di iniziare a collaborare non solo con questa maggioranza ma anche con le sue file, dedicandosi al ruolo politico che riveste. Pertanto, a tutta l’opposizione suggeriamo di stare sereni perché l’amministrazione c’è, lavora e va avanti».