Al Vinitaly, la più grande fiera del vino d’Europa, Napoli porta con orgoglio anche i “nettari” delle aree colpite dal bradisismo, con le loro e gloriose cantine. Imprese che da mesi soffrono le difficoltà di un territorio meraviglioso e patrigno, dove il sottosuolo oltre a regalare un innesto sulfureo che si riflette in maniera meravigliosa nelle venature del nettare d’uva, ribolle e trema in maniera paurosa e condizionate per la vita stessa delle imprese.
Un comparto che, oggi più che mai, ha bisogno di interventi mirati e di sostegno. Proprio per questo motivo il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Ciro Fiola, ha voluto organizzare un incontro mirato con gli operatori del settore, nel corso della fiera veronese. Delle 34 aziende che l’Ente ha portato a Verona, quasi il 50% operano nelle aree del bradisismo. Dall’incontro ne è scaturito un positivo confronto e scambio di idee, con gli operatori che hanno sottolineato l’esigenza di potere accedere a finanziamenti per lo sviluppo tecnologico e la comunicazione.
Fiola, dal canto suo, ha ribadito l’intenzione dell’ente di pubblicare a breve un bando con una dotazione economica di 1,5 milioni di euro a sostegno del comparto. “Napoli porta con orgoglio qui anche i vini delle aree colpite dal bradisismo, con le loro e gloriose cantine. Sono imprese che da mesi soffrono le difficoltà di un territorio meraviglioso e patrigno, dove il sottosuolo oltre a regalare un innesto sulfureo che si riflette in maniera meravigliosa nelle venature del nettare d’uva, ribolle e trema in maniera paurosa e condizionate per la vita stessa delle imprese” ha detto Fiola, annunciando “nei giorni del Vinitaly e nelle prossime settimane, abbiamo organizzato incontri specifici con quelle realtà al fine di studiare interventi di sostegno ad hoc da mettere in campo”.
Le polemiche – Ma a Verona non sono mancate le polemiche. Ad alzare il polverone sui pochi eventi organizzati, nell’ambito del “Padiglione Campano”, per mettere in mostra i vini napoletani, rispetto alle altre produzioni regionali, è stato proprio Fiola, appena rieletto tra le polemiche delle associazioni “storiche” e tensioni anche con la Regione presieduta da Vincenzo De Luca. “Quest’anno Napoli e la sua provincia sono state mortificate al Vinitaly, relegate in una condizione quasi di comparsa a causa della gestione commissariale (la Camera di Commercio viene da quasi un anno di commissariamento, ndr) voluta dalla Regione che non ha messo in campo una visione strategica necessaria per un comparto in grande crescita e di grande qualità”, ha detto Fiola. “Quanto al futuro del vino di Napoli e provincia, che vive di mare e vulcani, non è escluso – ha aggiunto il presidente dell’ente camerale – che il prossimo anno possa trovare spazio in una dimensione più ampia e diversa rispetto a quella in cui è attualmente ospitato. Questo dipenderà molto anche da chi sarà alla guida dell’ente regionale, che si avvia a un necessario e auspicabile ricambio al vertice”.
Coldiretti prende distanze da Fiola – La Coldiretti Napoli, intanto, prende le distanze dalle dichiarazioni contro l’operato della Regione Campania rilasciate da Fiola. “Le dichiarazioni del presidente della Camera di Commercio di Napoli che ha accusato la Regione Campania di aver trascurato le aziende napoletane, sono un attacco diretto alla persona del presidente della Regione e nulla hanno in comune con il percorso che la Coldiretti Napoli ha intrapreso nel direttivo camerale al fianco delle aziende che rappresenta. Affermazioni che non contribuiscono al dialogo costruttivo necessario per affrontare le sfide che il nostro settore sta attraversando”, fanno sapere da Coldiretti. “Riteniamo fondamentale – continuano dall’associazione di categoria – mantenere un clima di collaborazione e garbo istituzionale, specialmente in un periodo così delicato per l’economia e l’agricoltura campana. La Campania è una terra ricca di risorse agricole e tradizioni, e in questo contesto è essenziale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio produttivo”. Da qui l’invito “ad un confronto basato sul rispetto e sull’obiettivo comune di sostenere gli agricoltori e le imprese locali, senza cadere in polemiche distruttive”. E un auspicio affinché “le istituzioni possano concentrarsi sulle soluzioni concrete per migliorare le condizioni di lavoro e garantire un futuro prospero per il settore agricolo napoletano”. IN ALTO IL VIDEO