Da Palermo a Torino per rapinare banche: sgominata banda, recuperato bottino da oltre 110mila euro

di Redazione

Una trasferta criminale organizzata nei minimi dettagli, due colpi messi a segno tra febbraio e marzo 2024 e un bottino in contanti da oltre 110mila euro. È il bilancio delle indagini dei carabinieri di Torino, che nei giorni scorsi hanno arrestato cinque uomini – tutti italiani, tra i 30 e i 50 anni – ritenuti responsabili di due rapine ai danni di istituti di credito in provincia di Torino: la filiale della Banca dei Territori del Monviso a Osasio (28 febbraio) e il Banco di Desio di piazza Failla a Moncalieri (21 marzo).

Gli arresti sono scattati la mattina del 15 aprile 2025 a Palermo, dove i militari del Nucleo investigativo del comando provinciale di Torino, con il supporto dei colleghi della compagnia Piazza Verdi del capoluogo siciliano, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Torino, su richiesta della locale Procura.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la banda era composta da rapinatori “trasfertisti” con base in Sicilia, che operavano nel Torinese contando su un supporto logistico locale. Per non attirare l’attenzione, i cinque viaggiavano separatamente e si ritrovavano solo a Torino, dove pianificavano e mettevano in atto le rapine. Fondamentale per identificarli è stata l’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, sia delle filiali rapinate che di quelli comunali, che ha permesso agli investigatori di tracciare i loro movimenti e risalire alla loro identità.

Il modus operandi era tanto semplice quanto studiato nei minimi dettagli. Prima di ogni colpo, la banda effettuava numerosi sopralluoghi per conoscere a fondo l’ambiente e ridurre al minimo i rischi. I ruoli erano ben distribuiti: alcuni membri fungevano da esecutori materiali, altri da basisti.

Durante le rapine non venivano utilizzate armi, ma i malviventi si camuffavano indossando maschere in gomma per evitare il riconoscimento. Una volta compiuto il colpo, si dileguavano a bordo di un’auto rubata con targhe false, per poi rimanere a Torino il tempo necessario a spartirsi il denaro. Il rientro in Sicilia avveniva su un’altra vettura, non riconducibile a nessuno di loro, per coprire ogni possibile traccia.

Degli arrestati, quattro sono stati condotti presso il carcere “Pagliarelli-Lorusso” di Palermo. Il quinto, uno dei due 48enni del gruppo, si trovava già detenuto nel penitenziario “Lorusso e Cutugno” di Torino per un’altra vicenda e ha ricevuto la nuova ordinanza in cella. Gran parte del denaro sottratto è stato recuperato nel corso delle indagini, a conferma dell’efficacia dell’attività investigativa, descritta dagli inquirenti come “articolata e complessa”, e basata su un attento incrocio di immagini, pedinamenti e attività di intelligence. IN ALTO IL VIDEO

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