Succivo (Caserta) – Una chiesa gremita, un paese in lacrime, un nome che oggi pesa come un macigno sul cuore di un’intera comunità: Davide Carbisiero. Succivo ha detto addio al suo giovane figlio con un dolore che non trova parole, se non quelle, spezzate, del fratello maggiore: «Non eri nel posto sbagliato, eri solo un ragazzo. Ti hanno portato via senza motivo». Un grido che si è levato tra i banchi della chiesa della Trasfigurazione, diventando il grido collettivo di chi resta.
Davide, per tutti “Daddà”, aveva solo 19 anni. È stato ucciso all’alba di domenica scorsa a Cesa, all’interno di una sala slot. Oggi, nel giorno del suo funerale, amici, familiari, conoscenti si sono stretti nel dolore, srotolando striscioni con le sue foto, sorridente, e frasi che sanno di memoria e resistenza: “L’infamia non cancella il tuo sorriso, ciao Daddà” e “La tua risata vive”.
A celebrare la messa funebre è stato il vescovo Angelo Spinillo, affiancato da don Tommaso D’Ausilio. Dalla navata centrale fino all’ultimo angolo della chiesa, il silenzio era assoluto, denso, interrotto solo dalle parole del presule: «La violenza non può avere l’ultima parola. La comunità è ferita, ma non smetterà di cercare la pace. La luce illuminerà questo buio. Dalla croce alla salvezza, dal supplizio alla pace. Questo deve insegnarci la Santa Pasqua».
Il dolore si è fatto presenza viva nel volto dei tantissimi giovani che conoscevano Davide. Indossavano tutti una maglia con la sua immagine, fiori bianchi tra le mani. Lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio tra applausi e lacrime. Il feretro è uscito dalla chiesa accolto da un muro d’amore: un lutto collettivo che ha unito generazioni, famiglie, interi quartieri.
Intanto, le indagini sull’omicidio proseguono. Per la morte di Davide è stato arrestato un 17enne, Francesco F., un ragazzo che la vittima conosceva bene. Il minorenne, detenuto ora nell’Istituto Penale per i Minorenni di Napoli, ha dichiarato agli inquirenti che il colpo sarebbe partito “per errore”, senza intenzione di uccidere.
Ma la verità, o almeno i suoi contorni, si sta cercando anche attraverso le immagini. Un video (guarda qui) emerso nelle ultime ore mostra un ragazzo che corre via lungo via Berlinguer, poco distante dalla sala slot Royal Beautiful di Cesa. In mano, forse, un cellulare. La pistola non si vede – sarà ritrovata più tardi in un casolare di campagna grazie alle indicazioni dello stesso autore del delitto – ma il filmato pone l’attenzione su altri dettagli: una vettura bianca parcheggiata nei pressi, e l’arrivo, pochi istanti prima dello sparo, di un furgone. Indizi che potrebbero rivelare la presenza di testimoni o complici silenziosi.