Operaio muore folgorato durante raccolta ciliegie nel Casertano: imprenditore a giudizio

di Redazione

La Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per Aniello D’Angelo, 62 anni, imprenditore agricolo di Santa Maria Capua Vetere, accusato di omicidio colposo aggravato per infortunio sul lavoro. A firmare la richiesta è il pubblico ministero Daniela Pannone, al termine di un’articolata indagine condotta dai carabinieri della stazione locale.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, D’Angelo, in qualità di datore di lavoro, avrebbe violato le norme sulla prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, provocando la morte del suo operaio, Salvatore Ferraro, 66 anni, originario di Valle di Maddaloni. I fatti risalgono al 7 giugno 2023, durante una giornata di lavoro nel frutteto di proprietà dell’imprenditore, situato a Castel di Sasso, dove Ferraro era impegnato nella raccolta delle ciliegie.

Durante l’attività, l’operaio – che, secondo le indagini, non risultava regolarmente assunto – stava maneggiando una scala in alluminio lunga circa sei metri. Nel tentativo di posizionarla per arrampicarsi tra i rami, la scala entrò accidentalmente in contatto con i cavi dell’alta tensione che sovrastavano il campo, trasformandosi in un conduttore. La scarica elettrica fu letale: i soccorsi, giunti sul posto, non poterono far altro che constatare il decesso dell’uomo.

Le responsabilità contestate dalla Procura a D’Angelo sono pesanti. Il pm Pannone sottolinea come l’imprenditore non avesse né formato né informato il lavoratore circa i rischi connessi alla mansione e all’ambiente di lavoro, in particolare in relazione all’uso della scala metallica e alla vicinanza dei cavi elettrici. Inoltre, non gli sarebbero stati forniti i dispositivi di protezione individuale previsti dalle normative. Ma non è tutto: il datore di lavoro avrebbe anche omesso di sottoporre Ferraro a visita medica preventiva, per verificarne l’idoneità fisica allo svolgimento delle attività agricole affidategli. Una negligenza che, secondo la Procura, si aggiunge al mancato rispetto delle norme di sicurezza e alla mancanza di un regolare contratto di lavoro.

D’Angelo, difeso dagli avvocati Gaetano e Raffaele Crisileo, dovrà ora comparire dinanzi al giudice per l’udienza preliminare, Pasqualina Gaudiano, la cui data è attesa a breve. In quell’occasione si costituiranno parte civile la moglie e i figli della vittima, rappresentati dall’avvocato Alfonso Iovino.

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