Parcheggiatori abusivi nel Napoletano, una “industria” illegale che non conosce crisi: oltre 220 denunce in 3 mesi

di Redazione

Un sistema collaudato, capillare, quasi strutturato come un’impresa, ma totalmente al di fuori della legalità. La “fabbrica” dei parcheggiatori abusivi continua a prosperare nel cuore di Napoli e nell’hinterland, sfidando controlli, denunce e sanzioni. Un fenomeno urbano divenuto ormai endemico, radicato nei quartieri e nella quotidianità dei cittadini, che i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli contrastano con determinazione, ma che non mostra segni di rallentamento.

I numeri parlano chiaro. Se ad agosto 2024 il bilancio dei controlli dell’Arma registrava 323 denunce da inizio anno – circa 46 al mese – oggi, ad aprile 2025, la situazione è addirittura peggiorata: sono già 226 le persone denunciate in poco più di tre mesi. Una media inquietante di due parcheggiatori abusivi individuati ogni giorno.

L’attività repressiva dei Carabinieri è diventata una costante nelle aree più frequentate della città, anche in vista dei flussi turistici per le festività pasquali e i ponti del 25 aprile e del 1° maggio. I quartieri sotto la lente d’ingrandimento sono il Centro storico, il Vomero, Fuorigrotta, Posillipo, Castellammare di Stabia e Pozzuoli: zone dove il fenomeno è profondamente radicato e dove spesso gli stessi volti tornano a presidiare angoli e parcheggi con disinvoltura.

Emblematico è il caso di una donna che operava nei pressi della zona ospedaliera del Vomero, denunciata dai Carabinieri per ben 41 volte in un solo anno. Ma non si tratta di un’eccezione. Uomini e donne, alcuni noti da anni alle forze dell’ordine, presidiano luoghi strategici: stadi, università, locali notturni, uffici e ospedali. Alcuni hanno addirittura instaurato un rapporto distorto di fiducia con gli automobilisti, tanto che in diversi casi ricevono le chiavi delle auto, quasi fossero dei veri valet privati.

Il giro d’affari, pur non potendo essere misurato con precisione, è costante e calibrato. Le “tariffe” non hanno subito variazioni rispetto all’anno precedente, ignorando l’inflazione: 5 euro per uno scooter, 10 per un’auto. Ma se si desidera parcheggiare con vista sul Golfo, ad esempio nella terrazza di Posillipo, si applica la maggiorazione. Le richieste economiche, inoltre, si adeguano all’evento del giorno: una partita clou al Maradona o il concerto di un big della musica bastano per far lievitare il “prezzo del posteggio”.

Ma dietro l’apparente “normalità” di questo sistema, si cela spesso un legame ben più oscuro. Come hanno evidenziato le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, il fenomeno è connesso alla microcriminalità e in taluni casi direttamente ai circuiti della camorra. Un business facile, a basso rischio, che si adatta rapidamente alle dinamiche cittadine, seguendo la movida, gli eventi e le “necessità” della Napoli notturna e diurna. IN ALTO IL VIDEO

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