Ci sono 4 morti e un ferito grave nel crollo di una cabina della funivia del Monte Faito avvenuto nel pomeriggio del 17 aprile a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli. Deceduti il macchinista, Carmine Parlato (nella foto), 59 anni, napoletano di Vico Equense, dipendente dell’Eav, l’Ente Autonomo Volturno che gestisce l’impianto, e tre turisti: Janan Suliman (nella foto), 25 anni, araba di cittadinanza israeliana, residente a Mashhad, nella Bassa Galilea; e i fratelli Elaine Margaret Winn, 58 anni, e Graeme Derek Winn, 65 anni, provenienti dalla Gran Bretagna. Ferito gravemente Thabet Suliman, 30 anni, fratello di Janan, ricoverato in prognosi riservata. Salvi, invece, i 16 passeggeri dell’altra cabina, quella che si trovava alla base del percorso, poco distante dalla stazione di partenza.
La tragedia si è consumata in pochi attimi, quando un guasto improvviso ha provocato la rottura di un cavo, facendo precipitare una delle due cabine nel vuoto. Il sistema di sicurezza ha impedito conseguenze peggiori sull’altra cabina, che è rimasta sospesa ma a bassa quota, consentendo l’intervento dei soccorritori. La zona del Monte Faito è avvolta da una fitta nebbia e sferzata da forti raffiche di vento, condizioni che hanno reso estremamente difficili le operazioni di ricerca e salvataggio. I Vigili del fuoco hanno impiegato droni e un elicottero per sorvolare l’area alla ricerca della cabina precipitata. La cabina non era inizialmente visibile e i contatti radio erano stati completamente persi.
I 16 passeggeri dell’altra cabina sono stati tratti in salvo uno a uno, grazie a un’operazione condotta con imbracature e corde (guarda il video). Fortunatamente, si trovavano a poca distanza dal suolo. A coordinare le operazioni è stato il prefetto di Napoli Michele di Bari, che ha attivato il Centro di coordinamento soccorsi e si è recato personalmente sul posto, insieme al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. In campo, oltre ai vigili del fuoco e al 118, anche polizia, carabinieri, volontari della protezione civile e tecnici specializzati (guarda il video in alto).
La procura di Torre Annunziata, con il procuratore Nunzio Fragliasso presente sul posto, ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella che il forte vento che ha colpito il Golfo di Napoli nelle ultime ore possa aver influito sulla stabilità del sistema. A tal proposito, il presidente di Eav, Umberto De Gregorio, ha commentato: “La funivia del Faito ha un direttore di esercizio di grandissima qualità. A volte si chiude in presenza di forte vento, evidentemente oggi ha ritenuto che le condizioni non fossero tali da imporre lo stop all’impianto e impedire le partenze. L’impianto aveva riaperto la settimana scorsa dopo la pausa invernale con tutte le condizioni di sicurezza”.
Le conseguenze del guasto non si sono limitate alla funivia. Il cavo precipitato ha colpito la linea aerea della ferrovia Circumvesuviana sottostante, causando l’interruzione della tratta tra le stazioni di Pioppaino e Castellammare di Stabia. Il traffico ferroviario sulla linea Napoli-Sorrento è stato sospeso e sono stati attivati bus sostitutivi. I tecnici dell’Eav sono già al lavoro per il ripristino.
La funivia del Monte Faito, uno degli impianti panoramici più suggestivi del Sud Italia, collega Castellammare con la cima del monte a oltre 1.100 metri d’altezza. Inaugurata nel 1952, è stata più volte oggetto di manutenzione e ammodernamento. L’ultima riapertura risale a una settimana fa, il 10 aprile, dopo la consueta chiusura invernale. Nel solo 2024, oltre 113mila persone hanno usufruito del servizio. È il secondo grave incidente nella storia dell’impianto: il primo risale al Ferragosto del 1960, quando una cabina in discesa si sganciò dai cavi e precipitò, causando la morte di quattro persone.