Nel cuore dell’Emilia-Romagna, terra di motori, sport e grandi eventi, si consolida sempre più il ruolo di “Sport Valley” d’Italia, con una presenza crescente di professionisti impegnati nelle più svariate discipline agonistiche. Una realtà che ha spinto il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna ad accendere i riflettori su un aspetto ancora poco esplorato: i possibili illeciti fiscali legati ai cosiddetti “lavoratori sportivi”, figura introdotta dalla recente riforma dello sport.
L’analisi, condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano, ha preso in esame non solo gli atleti tradizionali, ma anche quei nuovi protagonisti della scena competitiva digitale: i “gamers”, ovvero i professionisti degli e-sport, e chi partecipa a tornei online di discipline riconosciute. Tra queste, sotto la lente degli investigatori è finito il mondo del poker sportivo, che da anni muove cifre milionarie nei principali circuiti internazionali.
Proprio in questo contesto è emersa la posizione di uno dei più quotati giocatori di poker live a livello mondiale, risultato completamente sconosciuto al fisco italiano nonostante gli ingenti premi incassati nelle competizioni internazionali. Gli approfondimenti della Guardia di Finanza hanno permesso di ricostruire la carriera del campione, evidenziando come le sue vincite fossero state conseguite soprattutto in tornei extraeuropei. E qui la legge parla chiaro: se i premi riscossi in case da gioco autorizzate nell’Unione Europea non sono soggetti a dichiarazione, in quanto già tassati alla fonte, quelli percepiti fuori dai confini comunitari devono invece essere dichiarati per intero come redditi da lavoro autonomo.
L’attività investigativa, svolta in sinergia con l’Agenzia delle Entrate, ha portato così alla scoperta di oltre 1,5 milioni di euro di redditi non dichiarati. Fondamentale, per la ricostruzione fiscale, è stata anche l’attenta analisi delle informazioni disponibili sui portali specializzati e sui profili social del giocatore, dove non mancavano tracce delle sue partecipazioni e dei successi ottenuti nei tornei oltre oceano.
Alla luce degli elementi raccolti, è scattato il deferimento del professionista alla Procura della Repubblica di Bologna per violazione dell’articolo 5 del Decreto Legislativo 74/2000, che punisce l’omessa dichiarazione dei redditi. IN ALTO IL VIDEO