È finito in carcere il presunto autore di due rapine a mano armata avvenute nei mesi scorsi tra Frattamaggiore e Orta di Atella.
Nella mattinata del 19 aprile, gli agenti della Squadra Investigativa e Operativa del Commissariato di Polizia di Frattamaggiore hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord, su richiesta della Procura della Repubblica.
Si tratta di un uomo residente a Orta di Atella ma domiciliato proprio a Frattamaggiore, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto gravemente indiziato di essere il responsabile di una rapina a mano armata avvenuta il 22 febbraio scorso all’interno di un centro commerciale della zona.
L’indagine ha preso il via immediatamente dopo la denuncia sporta dalla vittima. Determinante si è rivelata l’analisi delle immagini di videosorveglianza dell’esercizio commerciale, che hanno immortalato il malvivente mentre, pistola alla mano, minacciava la cassiera per farsi consegnare l’incasso della giornata. Le telecamere esterne, invece, hanno permesso di individuare l’auto utilizzata per la fuga. Il numero di targa, una volta rilevato, ha condotto gli investigatori proprio al sospettato, che è stato successivamente identificato anche come l’uomo ripreso all’interno del negozio durante l’assalto.
Nel corso della perquisizione domiciliare, la polizia ha rinvenuto uno degli indumenti indossati dal rapinatore al momento della rapina, elemento che ha ulteriormente rafforzato il quadro accusatorio a suo carico.
Ma non è tutto. L’uomo è sospettato anche di un secondo colpo, messo a segno nella notte del 4 aprile, sempre a Frattamaggiore, all’interno di un parco residenziale, dove alcuni giovani sono stati rapinati sotto la minaccia di un’arma. Uno dei ragazzi, dopo aver descritto con precisione l’aggressore, lo ha riconosciuto senza esitazione tra le fotografie mostrate dalla polizia durante il riconoscimento fotografico.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, proseguono per fare piena luce sull’attività criminale dell’indagato e per verificare eventuali collegamenti con altri episodi analoghi avvenuti in zona.