Nel giorno in cui i fedeli ucraini si riunivano per celebrare la Domenica delle Palme, la città di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, è stata colpita da un attacco missilistico russo che ha lasciato dietro di sé una scia di sangue e distruzione. Due missili balistici hanno centrato il cuore della città, uccidendo almeno 32 persone – tra cui due bambini – e ferendone più di cento.
Secondo Andriy Kovalenko, responsabile del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio di sicurezza nazionale ucraino, l’attacco non è stato casuale: «I russi hanno deliberatamente colpito la città nella Domenica delle Palme, con l’intento di fare il maggior numero possibile di vittime». Un’accusa pesante, sostenuta anche dalle parole forti del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che su Telegram ha denunciato: «Un terribile attacco missilistico balistico su Sumy. I missili nemici hanno colpito una normale strada cittadina: case, scuole, auto. Solo un bastardo può agire così».
I social hanno amplificato l’eco dell’orrore. Un video girato con un telefonino, rilanciato dallo stesso Zelensky sul suo profilo X, mostra corpi stesi sull’asfalto, tra macerie e automobili in fiamme, mentre i soccorritori tentano disperatamente di salvare vite. In un’altra clip, condivisa dai canali ufficiali del Comune di Sumy, una bambina ferita stringe una catenina con una croce, mentre piange tra le braccia della madre, anch’essa colpita. Un’immagine simbolo che ha commosso il mondo intero.
L’attacco ha suscitato una durissima reazione da parte della comunità internazionale. La portavoce ad interim della Nato, Allison Hart, ha definito «orribili» le scene provenienti dal centro di Sumy, sottolineando la gravità di un attacco compiuto «in un giorno sacro per molti». Dal presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, è arrivata una ferma condanna: «Sono indignato per il criminale attacco al centro della città. Questa guerra esiste solo perché la Russia la vuole. I responsabili devono essere assicurati alla giustizia. Slava Ukraini». Sulla stessa linea anche il premier britannico Keir Starmer, che ha invitato Mosca ad accettare «un cessate il fuoco completo e immediato senza condizioni». L’inviato speciale degli Stati Uniti, Keith Kellogg, ha parlato di un attacco che «trascende ogni limite di decenza», sottolineando l’impegno dell’ex presidente Trump nel cercare una risoluzione del conflitto.
Anche da Roma sono arrivate parole di sdegno. «Nel giorno sacro della Domenica delle Palme si è consumato un altro vile attacco russo», ha dichiarato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Condanno con fermezza queste violenze inaccettabili, che contraddicono ogni reale impegno di pace. Continueremo a lavorare per fermare questa barbarie». Dura anche la reazione della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Questa mattina la crudeltà russa ha colpito ancora, uccidendo uomini, donne e bambini. Sono urgentemente necessarie misure forti per imporre un cessate il fuoco».