Contrariamente a quanto era stato deciso in un primo momento, il derby fra Livorno e Pisa sarà giocato a porte chiuse o quasi, e non a porte aperte, perché potranno sedersi sui gradini dello stadio dArdenza, sabato 20 settembre, i soli abbonati del Livorno.
Tutti i sostenitori amaranto che non rientrano nei circa 5 mila 600 che già hanno sottoscritto la tessera stagionale e sono tanti, rispetto alla capienza di 18 mila spettatori dello stadio ardenzino, e anche rispetto al potenziale che esprime la città dei Quattro mori dovranno infatti stare a casa e vedere, al limite, la partita in tivù sul canale satellitare Sky o sulla piattaforma digitale terrestre de La7. E con loro dovranno rimanere a casa anche gli oltre 2 mila tifosi del Pisa per i quali, in prima battuta, era stato deciso laccesso allo stadio con la limitazione di non poter acquistare più di un biglietto a testa e comunque non oltre le ore 19 di venerdì 19 settembre. Ma su indicazione del Ministero degli Interni, e in particolare dopo che il ministro Roberto Maroni aveva parlato di partita a rischio ventilando lipotesi di lasciare a casa i pisani, lOsservatorio sulla sicurezza negli stadi ha modificato la sua posizione stabilendo che a casa devono rimanere anche gli sportivi amaranto che non hanno labbonamento. Il derby della Toscana costiera, è stato detto, è fra i match più caldi in programma fra Serie A e B nei prossimi giorni ed evidentemente si è pensato che è meglio prevenire che trovarsi poi eventualmente a parlare di incidenti ed a fare il resoconto dei danni. Di diversa opinione, ovviamente, sono le tifoserie interessate. Sia a Livorno che a Pisa si parla di decisione abnorme presa sulla testa della gente e si dice che così si fa morire il calcio. Ma è anche vero che nella storia del derby fra Livorno e Pisa, negli anni scorsi, si sono registrati diversi scontri e anche aggressioni gratuite. Sette anni fa, in occasione dellultima partita giocata dalle due squadre a Pisa, alcuni giornalisti livornesi furono prima provocati e poi aggrediti da ultras locali nelle aree riservate alla stampa dello stadio Arena Garibaldi. Con tutto ciò, per giustificare un fatto che invece andava solo condannato, alcuni cronisti locali si lasciarono andarono a commenti offensivi verso i loro colleghi livornesi, innestando così una girandola di querele per diffamazione e di esposti allOrdine regionale dei giornalisti di Firenze.