Fabio Grosso, simbolo della vittoria di Berlino 2006,e Antonio Candreva sono i due esclusi dalla lista iniziale dei 30 azzurri per Sudafrica 2010.
Questa la decisione del ct Marcello Lippi che ha ridotto a 28 la rosa dei nazionali. La lista definitiva dei 23, a cui andranno aggiunte le 4 riserve, andrà consegnata entro il 1 giugno.
In ballo resta l’ultima scelta tra le punte. Resta infatti da eliminare ancora un altro giocatore, con ogni probabilità un attaccante e quasi sicuramente uno tra Quagliarella e Rossi. Saranno le due settimane al Sestriere a dare al ct azzurro le riposte definitive per la scelta finale.
Più che i nomi degli esclusi, abbastanza pronosticati, sono le parole del ct sulle proprie scelte a diventare quindi argomento di discussione. “Quanto mi è costato chiamare ieri Grosso e comunicargli la mia decisione…”, dice Lippi raccontando la telefonata, fatta lunedì, con la quale ha spiegato uno dei campioni del mondo in lista, Fabio Grosso che non avrebbe fatto, parte del gruppo al Mondiale sudafricano. “Mi è costato chiamarlo come mi è costato dover rinunciare a ben 14 dei 23 con i quali abbiamo passato momenti importanti in Germania. Ieri l’ho chiamato, non sapete quanto mi sia dispiaciuto fare questa telefonata, ma ho ritenuto di fare così e lo faccio, per onestà intellettuale. Ho detto loro di non pensare mai che avrei fatto le convocazioni per debito di riconoscenza”.
Nei giorni scorsi si era discusso di esclusioni eccellenti già dalla prima lista. La più importante quella di Totti. “Con Totti ho avuto sempre un rapporto molto bello, molto serio, di grande stima, – dice Lippi – ma sappiamo tutti delle difficoltà di Francesco, ribadite anche dal suo allenatore, a giocare una partita ogni tre giorni”.
Totalmente diversa l’opinione del ct sull’esclusione di Balotelli: “Balotelli? Non parlo di giocatori che non sono qua, parlo di quelli che ci sono. La Nazionale – ha proseguito Lippi – è la squadra dei sogni e tutti devono sognarla, ma bisogna anche meritarsela con gli atteggiamenti, con periodi a certo livello”.
Ma il peso delle critiche non è da poco. E Lippi lo sa: “Ogni ct fa le scelte che crede e che, condivise o no, si basano sulle convinzioni tecniche e psicologiche, maturate durante l’anno. Lo scetticismo lo percepisco ed è per questo che chiedo un po’ di fiducia nei confronti di questi ragazzi che amano più di quanto crediate la Nazionale, – continua Lippi – ma anche nei confronti dell’allenatore e dello staff tecnico. Altrimenti la cosa più giusta per la Figc, che risparmierebbe anche soldi, sarebbe quella di non prendere un ct, basterebbe fare dei sondaggi e chiedere chi si vuole in porta, in difesa a centrocampo e così via”.