“Posso dire quel che è successo con Totti?”.E’ Mario Balotelli a chiederlo nell’intervista che ha rilasciato al settimanale Vanity Fair in edicola mercoledì.
E qui il calciatore dell’Inter dàla sua versione dei fatti avvenuti nella finale di Coppa Italia il 5 maggio all’Olimpico di Roma contro i giallorossi. Una versione diversa da quella raccontata dal capitano romanista: “Io gli ho solo detto una cosa tipo: ‘continui a giocare o vuoi fare il bambino?’ Lui mi ha risposto ‘negro di ’. Poi ho sentito che diceva a Thiago Motta: ‘lo spacco’. Io ho sorriso e sono andato via. Dopo è arrivato il calcio. Non ho neppure capito, quando ho visto il filmato mi sono accorto di come me l’aveva dato. Comunque l’insulto mi ha fatto più male del calcio. Totti è uno che ammiravo ”.
All’osservazione che tutto nascerebbe da quella volta che Balotelli zittì i tifosi della Roma dopo un rigore segnato a San Siro, il nerazzurro ammette: “Sì, lì ho perso anche io il controllo e ho fatto un gesto, ma si sbaglia”. Per questo, il giovane attaccante dell’Inter è pronto a concedere il perdono al collega, ma a una condizione: “Se chi ha sbagliato lo chiede”. Come ha fatto lui, più volte in questa stagione.
Sul famoso gesto della maglietta buttata a terra al termine di Inter-Barcellona, alla domanda ‘se lo rifarebbe’ risponde: “Se potesse tornare indietro, non lo rifarebbe, però… Però? Se tutti gli sbagli che ho fatto sono serviti a far vincere uno scudetto e magari una Champions, va bene così”.
Chiusura sulla religione: “Sono religioso. Ma non pratico. Però prego, la sera prima di addormentarmi, qualche volta alla mattina quando mi sveglio, non sempre. Mi rivolgo a chi, non so, Dio, credo, e non chiedo niente. Mica prego per vincere la Champions, non ha senso, non capisco quelli che pregano prima di una partita. Io dico solo grazie per quel che ho avuto”.