Dopo il tonfo casalingo patito con il Bologna per 2-0, in casa Juventus è tempo di bilanci, che purtroppo, ad ora, non fanno ben sperare.
41 punti conquistati, settima posizione in classifica e zona Champions lontana 7 punti. Tanti, troppi per una squadra impostata per lottare al vertice. Allora a Torino si punta allennesima rivoluzione estiva, dove le panchine scottano e le scrivanie ballano. Questaria di insicurezza è avvertita anche dalle tifoserie, che hanno manifestato tutto il loro malcontento durante la partita di sabato sera allOlimpico intonando cori sarcastici (Vinceremo il tricolor) passando per quelli ormai classici (Andate a lavorare, Vergognatevi).
Ma si sono uditi anche cori a favore dellex capitano Antonio Conte, ora tecnico del Siena, con cui sta disputando un ottimo campionato cadetto, dellex presidente mai dimenticato Giovanni Agnelli ma soprattutto dei due personaggi che hanno segnato inevitabilmente la storia juventina dellultimo ventennio: Marcello Lippi e Luciano Moggi. Due che la Juve, per intenderci, lhanno vissuta e che considerano come una seconda casa. Vincenti nel Dna ed accomunati dalla passione per il sigaro, un simbolo che può riaccendere gli animi, ormai spenti, dei tifosi.
Ma se rivoluzione sarà, allora sarà completa. Quindi anche la squadra subirà inevitabile rimaneggiamenti, questa volta però puntando su giocatori di grande qualità ed esperienza, pronti a far fare alla Vecchia Signora il definitivo quanto agognato salto di qualità. I nomi che corrispondono a questo identikit sono principalmente tre, uno per ogni reparto.
In difesa si punta sempre più con decisione al forte terzino sinistro del Lione e della nazionale brasiliana Michel Bastos, 27 anni, per il quale i contatti con il club transalpino sembrerebbero ben avviati. A centrocampo, visto sempre più complicato il riscatto di Aquilani dal Liverpool che chiede 16 milioni, si cerca Javier Mascherano, 26 anni, chiuso al Barcelona dai vari Xavi e Busquets. La qualità dellargentino è indiscutibile e rappresenterebbe il giocatore a cui affidare le chiavi del centrocampo.
In attacco il sogno resta Alexis Sanchez dellUdinese che però la squadra friulana non ha intenzione di cedere, a meno di una proposta davvero irrinunciabile (si parla di circa 35 milioni). Questi nomi rievocano alla memoria dei tifosi juventini i vari Zidane, Nedved, giocatori che con una loro giocata potevano risolvere la partita, dove i cori come Vinceremo il Tricolor non erano così sarcastici.