Max: Jorge Lorenzo a tutto campo tra Rossi, Stoner, Honda e Formula 1

di Redazione

Jorge Lorenzo “Valentino Rossi avrà bisogno di tempo per far bene alla Ducati. La verità è che solo Casey Stoner l’ha fatta girare veloce, e questo vorrà pur dire qualcosa”.

A poche settimane dall’inizio del Moto Mondiale, Jorge Lorenzo si racconta sul nuovo numero di Max in edicola dal 4 marzo.

Perché non è riuscito a essere amico di Rossi? “…quando il tuo compagno di squadra è forte, diventare suo amico è molto più difficile… Adesso, comunque, la moto da battere è la Honda, è la più veloce”. Lo segue uno psicologo, “ma chi scrive che è perché ho paura di cadere non dice la verità. Quantomeno non lavoro con lui solo su questo…”. Da qualche anno si è fatto la fama di musone: “Mentre lavoro mi piace essere concentrato. Sono fatto così e non ho nessuna intenzione di cambiare. Poi, fuori dal circuito, con gli amici, sono il solit o Jorge”. Quel Jorge che a 8 anni per farsi notare su suggerimento di papà si è fatto la cresta e disegnato la “J” colorata sulla nuca, oggi non sogna la Formula 1: “…Per essere grandi nello sport occorre specializzarsi. In auto potrei diventare un buon pilota, ma non potrei mai essere il migliore…”.

Il simbolo del suo fanclub è un soldato spartano: “Gli spartani nascevano per fare la guerra. Io sono nato per guidare una moto. Mi sono sempre considerato come uno di loro, un popolo di predestinati.”. Appassionato di golf, tennis e pallone, rigorosamente giocato con gli amici, e tifoso del Barça, Lorenzo a Capodanno ha nuotato con gli squali: “Avevo paura, poi mi hanno convinto che non fossero pericolosi, ho preso coraggio e mi sono buttato… In cambio mi hanno regalato il brevetto da sub!”.

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