AVERSA. Se la legge sulla privacy non ci fosse dovrebbero inventarla. Questo principio cardine non sempre è applicabile, soprattutto al comune di Aversa in cui faldoni contenenti documenti importanti vengono lasciati alla mercé del pubblico.
Infatti, da qualche giorno, nellaula consiliare, sono depositati fascicoli e documenti riguardanti la vita amministrativa e pubblica del comune normanno. Sembra che improvvisi lavori di imbiancamento di uffici comunali abbiano obbligato gli impiegati a spostare i numerosi faldoni nellaula consiliare. Ma il problema maggiore è che tale stanza in molti casi è adibita ad uso pubblico, nel senso che in occasioni come sedute consiliari, conferenze stampa o incontri di varia natura ospita anche i non addetti ai lavori, cioè i cittadini aversani. Facile quindi immaginare la pericolosità sociale dellimprovvisato archivio.
Chiunque, volendo, può avere la possibilità di sbirciare in carte ritenute non pubbliche, commettendo un grave reato di violazione della privacy. La domanda nasce spontanea: nessun altro ufficio era disponibile per tale scopo? Bisognava usare lunico posto in cui sindaco ed assessori ospitano le rappresentanze?
Il quesito apre la riflessione da tempo serpeggiante proprio allinterno del Palazzo di Città.Lassenza di videosorveglianza, i mancati lavori di adeguamento strutturale e quelli di messa in sicurezza, tutti temi cari sia ai dipendenti che a coloro che ogni giorno frequentano ledificio.