Per lo scudetto, per i sogni, per l’obiettivo a cui più di tutto tengono i tifosi ci sarà tempo… Soprattutto, ci sarà, per il campionato, anche lui, Jonathan De Guzman, maglia numero 6.
Presentato. Felice. Orgoglioso d’essere stato scelto da Benitez e con quelle sensazioni, ambizioni e disponibilità tipiche dei primi giorni. De Guzman pronto. Ma non per Bilbao. Non è neanche convocabile. Non è nella lista Uefa.
La Champions per ora, lui, può soltanto guardarla in tv, fare il tifo, vivere fremiti e ansie del gruppo. Condividerne le attese, la consapevolezza di chi sa che puo andar lì e giocarsela, la voglia di fare la partita, di attaccare, segnare al San Mames: l’unica porta che apre ai gironi.
Serve una rete in più dell’Athletic, almeno due per evitare i supplementari anche in caso di pareggio. E ci vuole intensità, ritmo, organizzazione e coraggio a Bilbao, là dove nessuna italiana ha mai vinto. E neanche Benitez. Là dove Higuain si è peró già esaltato e ha fatto gol.
Due i successi e due pure le reti, le ultime volte che ci ha giocato. Era quello il vecchio San Mames, lacattedralbasca ora tutta nuova, ma sempre e comunque piena, calda, ostile, che incute timore, quella paura che il Napoli non può permettersi di avere.
A Bilbao si gioca tutto in una notte. Lo spareggio vale soldi, prospettive, più forza sul mercato e anche un po’ di buon umore. De Guzman già sorride, Higuain ha invece solo rabbia e carica. Ed è lui che adesso spaventa i baschi.
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