SUCCIVO. Dopo anni di battaglia Legambiente centra il suo obiettivo. La direzione regionale del ministero dei Beni Culturali ha emesso il decreto di vincolo per i terreni circostanti il Casale di Teverolaccio, storico edificio sito nella periferia est di Succivo, risalente al medioevo secondo gli storici.
Su quei terreni non si potrà costruire e qualsiasi modifica allo stato dei luoghi dovrà essere autorizzata dalla Sovrintendenza. Il vincolo, comunque, non modifica l’attuale destinazione agricola dei terreni, secondo il vigente Prg comunale. La decisione del ministero è stata adottata a seguito di ripetute sollecitazioni ed esposti presentati dal locale circolo di Legambiente,che ha sede legale proprio all’interno dei locali situati nel cortile del Casale. Esposti che denunciavano dei lavori di carico e scarico di terreno con l’uso di pesanti escavatori e tir sui lotti in questione (compresi nella cosiddetta “area di rispetto” confinante col Casale) che hanno danneggiato, ormai in modo irreversibile, le fondamenta degli edifici che un tempo delimitavano Teverolaccio. Terreni che sono stati recintati dai proprietari con reti di ferro tenute in piedi da paletti di cemento. Uno scenario che ha compromesso l’estetica dell’edificio. Enorme la soddisfazione di Antonio Pascale, presidente dell’associazione Legambiente-Geofilos, che a nome dell’intero sodalizio commenta: “Dopo diverse denuncie fatte dalla nostra associazione a seguito del taglio delle culture di vite nell’autunno del 2006 abbiamo ottenuto un ottimo risultato. Il vincolo è importante per il nostro comune e se letto con attenzione ci fa capire l’importanza del bene Teverolaccio. Un bene che tutta la popolazione succivese deve tenere a cuore. La proposta della Sovrintendenza appare giustificata dalla particolare interrelazione storicamente instauratasi tra il carattere agricolo del territorio, fissato nelle sue geometrie fondamentali dalla centuriazione romana, e la presenza in esso di un monumento medievale quale la masseria fortificata del Teverolaccio che, realizzata proprio in rapporto al carattere agricolo del territorio, ne ha esaltato, fino ad età contemporanea, i suoi valori storici e formali, costituendo oggi uno dei migliori esempi della Regione Campania di territorio agricolo storicamente connotato”. Ora Pascale spera solo che dopo la pubblicazione del vincolo si pensi ad una destinazione d’uso del Casale consona alle tradizioni e alla cultura agricola. A tal proposito, il presidente dell’associazione ritiene che l’amministrazione comunale debba assumere “impegni precisi per il futuro”. E intanto annuncia altre battaglie: “Nel prossimo autunno ci batteremo per la salvaguardia della Vasca Castellone dove, da fonti attendibili, diversi confinanti che hanno effettuato degli abusi avrebbero usufruito di diverse leggi e regolamenti di condono, acquistando fasce dell’area demaniale”.
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